PD, area Civati all’attacco: “Segretario Raciti, che stai combinando?”

INVECE DI CONVOCARE GLI ORGANI DEL PARTITO – A COMINCIARE DALLA DIREZIONE REGIONALE – IL SEGRETARIO CONTINUA A ‘DUELLARE’ CON IL GOVERNATORE CROCETTA SU UN TEMA ‘CRUCIALE’: LE POLTRONE…

Non c’è pace nel PD siciliano. Dove le polemiche sono sempre all’ordine del giorno. Siamo ormai abituati da mesi alla ‘guerra per le poltrone’ tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e gli esponenti dell’area Cuperlo (le altre aree ‘sensibili’ del Partito ‘sensibili’ alle poltrone, bene o male, sono state accontentate).

Questa sera è arrivato il terzo incomodo: l’area che fa capo a Pippo Civati. A parlare sono Piero David, coordinatore regionale di questa corrente del Partito e Antonella Monastra, portavoce della stessa area Civati dell’Isola.

“Si apprende dalla stampa – scrivono Pietro David a Antonella Monastra – che il segretario regionale Raciti (Fausto Raciti, segretario regionale del PD siciliano ndr) e ‘i big’ del PD si sono incontrati nella sede di via Bentivegna per discutere sull’ennesimo ultimatum al Presidente Crocetta in merito all’azione di Governo ed al rapporto con il PD”.

A questo punti arriva l’attacco frontale a Reciti: “Ancora una volta purtroppo – sottolineano gli esponenti dell’area Civati – siamo costretti a constatare che esistono due Partiti, quello dei ‘big’ che si riunisce parlando dell’intramontabile questione delle poltrone assessoriali da andare ad occupare e quello di organismi dirigenti svuotati di senso e mai più convocati, come la Direzione regionale eletta dalla base, privati ormai nei fatti, dal segretario e dai suoi accoliti, della possibilità di elaborare proposte e partecipare ai processi decisionali attraverso il confronto democratico”.

“Senza contare, poi – aggiungono – che risulta ad oggi molto povera l’elaborazione di contenuti e di proposte che riguardano la vita e lo sviluppo della Sicilia. L’area Civati prende le distanze da questa modalità accentratrice di gestire il Partito a scapito della trasparenza e della garanzia per tutte le sensibilità di avere pari dignità e diritto di parola”.