Paul Baccaglini incontra il sindaco Orlando «Entro giugno il progetto del nuovo stadio»

Primo incontro tra il sindaco Leoluca Orlando e il nuovo presidente del Palermo Paul Baccaglini che si sono confrontati questa mattina a Villa Niscemi. A fare gli onori di casa è stato proprio Orlando che è partito dal primo incontro con il nuovo patron: «Con Baccaglini ci siamo incontrati la prima e ultima volta nove anni fa (ai tempi in cui quest’ultimo lavorava per Le Iene, ndr). Abbiamo dedicato molto tempo al football americano – afferma tra il serio e il faceto il sindaco –. Ho sempre espresso grande interesse affinché la squadra del Palermo possa giocare, giocare e giocare. E che giocando possa vincere». Il primo cittadino ha poi chiarito quelli che saranno i rapporti con il club di viale del Fante: «Il sindaco ha il dovere di avere rapporti istituzionali e di vicinanza nei confronti della società. Al tempo stesso, l’amministrazione deve fare di tutto perché la società e la squadra possano avere gli impianti sportivi più idonei. Parlo dello stadio della Favorita e, laddove ci fossero, dei progetti che non siano cattedrali nel deserto e che quindi abbiano una sostenibilità finanziaria».

Tema centrale della discussione è stato proprio quello degli impianti sportivi che la società vuole costruire e mentre Baccaglini ha confermato il fatto che il placet della Lega per il passaggio della società sarebbe già arrivato, il sindaco ha spiegato: «L’amministrazione comunale seguirà da vicino questa fase di passaggio della società. Noi avremo rapporti istituzionali con la società che verrà riconosciuta dalla Lega. Altro aspetto molto importante è che laddove ci fosse un progetto valido, il sindaco lo sottoporrà al Consiglio Comunale». Impossibile, comunque, non dedicare un pensiero a chi in questi anni ha fatto grande il Palermo con i risultati ottenuti in campo: «Non dimentico gli anni bellissimi che Maurizio Zamparini ha dato al Palermo dal punto di vista calcistico – ha continuato Orlando –. Quando un’esperienza bellissima finisce, rischia di comprometterne il ricordo. Il Palermo ha avuto un calcio d’eccellenza negli anni in cui Zamparini è stato presidente». Adesso però, si volta pagina: «Questo fa parte del cambiamento culturale nel quale siamo impegnati. C’è un detto che si rende al meglio quando si deve raggiungere un livello di competenza. Per un sindaco è un dovere comportarsi in un certo modo».

Dopodiché è stata la volta del nuovo presidente rosanero, Paul Baccaglini che ha voluto cominciare con una battuta: «Oggi è stata una tappa molto importante: la squadra del Palermo giocherà a football americano (ride,ndr). Mi venivano chieste promesse, ho detto che lo stadio era uno dei punti fondamentali di questo nuovo Palermo. Se questo poi si realizzerà, bisogna farlo per tappe. Grazie alla disponibilità e all’accoglienza del sindaco ho potuto presentare le nostre idee, quelle si articolano per il bene dei palermitani tutti, per il Sud Italia e per l’Italia intera». Il 33enne italo-americano ha inoltre voluto smentire quello che da tutti è un po’ considerato un luogo comune: «C’è un po’ la convinzione che sia impossibile dialogare con le istituzioni e impossibile realizzare lo stadio. Io però credo che tutti abbiano gli stessi interessi. Chi dice il contrario lo fa perché ne ha voglia. Il progetto precedente è stato respinto non per una questione di volontà, ma perché deve seguire delle normative. Vogliamo riuscire a fare di questo un progetto per il mondo intero».

Presentato da Baccaglini come punto chiave, il nuovo stadio sarà una delle prime cose da realizzare in città: «CI sono moltissimi elementi validi all’interno del primo progetto. Altri elementi però hanno inficiato l’approvazione del progetto. Lavoreremo un po’ più nel dettaglio su quelle che saranno le infrastrutture interne allo stadio. Abbiamo delle idee, le dobbiamo mettere su carta e presentarle in modo professionale e serio». Nei prossimi mesi, però, sono in programma le elezioni amministrative e il presidente potrebbe anche ritrovarsi a dialogare con un’amministrazione diversa da quella di oggi: «Chiunque diventerà sindaco, lo fa perché ha come interesse primario la promozione e il benessere di Palermo come città e dunque non potrà non vedere in questo progetto un grande valore aggiunto per la città. Credo che se il nuovo sindaco non sarà in grado di capirlo, magari ci saremo espressi male». A questo punto, il presidente si sbilancia sulla prima scadenza: «Entro giugno sarà presentato il progetto del nuovo stadio. Il Velodromo è l’area individuata, ma ci sono anche altre idee strategiche e in questo momento le stiamo valutando con dei professionisti».

Fattore che rivestirà una notevole importanza per quel che riguarda il nuovo corso sarà sicuramente quello del mondo social: «L’altro giorno abbiamo portato oltre un milione di visualizzazioni sui social. Palermo sarà pronta a questa attenzione globale e la utilizzerà in modo per concepire lo sport in modo che abbia a che fare con la cultura, che sia artistica, sportiva, culinaria o altro. Ho visto nel sindaco una persona che abbraccia e sposa queste tematiche, che promuove da anni. Questo non potrà che essere un rapporto costruttivo». Intorno al fondo che rileverà il club c’è però ancora tanto mistero e Baccaglini ha descritto così la società: «I nostri clienti sono diversi e hanno aspettative diverse. Tra i servizi che noi offriamo c’è una diversificazione dei portfolio per breve, medio e lungo termine, loro devono fidarsi nelle nostre proiezioni. Noi godiamo della piena fiducia dei nostri clienti, generando dei ritorni in modi diversi e possiamo applicarli. Qualora un giorno arrivasse qualcuno che dice di voler fare investimenti nel Palermo, la porta sarà sempre aperta». Infine, si è tornati sulle foto circolate in questi giorni su social e giornali che ritraevano il nuovo presidente con i tatuaggi in bella mostra: «Il Palermo Calcio è una bellissima ragazza ed è un po’ come se io fossi il nuovo fidanzato. Giustamente il tifoso è un po’ il padre geloso che per la figlia vorrebbe invece un tipo da giacca e cravatta. L’amore, però, scocca sempre dopo».

Luca Di Noto

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