«Credo che riusciremo a consegnare l’opera alla fine del mandato di questa amministrazione. Abbiamo un anno e mezzo, cerchiamo di correre. Abbiamo recuperato 74mila euro per adeguare i lavori e far ripartire il cantiere». Sono passati poco più di tre mesi da quando ha sostituito il dimissionario Carmelo Grasso, ma tanto basta a Giovanni Raciti per rassicurare gli sportivi e la città di Acireale sul fatto che il pattinodromo di zona Tupparello sarà completato e restituito alle associazioni. Le opere che prevedono la ristrutturazione e il rifacimento dell’impianto destinato alle discipline rotellistiche erano state affidate nel 2019 alla Loveral, ditta di Patti, in provincia di Messina. Il cantiere però è fermo da tempo, e il 18 novembre il Comune ha deciso la rescissione del contratto per inadempienze della ditta: dall’assenza ingiustificata della maestranze all’interno del cantiere alla mancata esecuzione di alcuni lavori entro i tempi previsti. Una decisione forte, presa anche per dimostrare la volontà di imprimere un cambio di passo e scongiurare la possibilità che il pattinodromo si trasformi in un’incompiuta.
Prima di trovare un’altra impresa che riesca a consegnare l’impianto, il Comune ha stanziato, con una determina del 27 dicembre, circa 74mila euro dai capitoli di bilancio per finanziare le varianti al progetto iniziale, necessità sono sorche te in corso d’opera. I lavori, infatti, sono stati finanziati per una somma di un milione e 61mila euro dal Fondo sviluppo e coesione. Per quanto riguarda le modifiche, alcune, come nel caso dei costi d’adeguamento alle norme anti-Covid e dell’ossidazione di alcune strutture, sono state giudicate giustificabili, e quindi finanziabili, dal dipartimento Regionale allo Sport e allo Spettacolo. Mentre per altre è stata segnalata la «non ammissibilità a valere sui fondi Fsc», in quanto lavorazioni «non previste in contratto ma necessarie per la buona pratica dei lavori». La segnalazione, arrivata il 16 giugno 2021 da parte della dirigente generale della Regione Lucia di Fatta, riguardava la mancata rimozione delle vecchie curve paraboliche e delle balaustre, oltre a un cambio in corso d’opera per lo strato di copertura del fondo della pista: nel progetto iniziale era prevista una scarificazione a freddo con la posa di un conglomerato bituminoso che avrebbe causato avvallamenti.
Il dipartimento regionale ha contestato anche «la mancata mancata previsione degli intonaci di finitura nella sala riunioni che avrebbe pregiudicato la futura agibilità del locale». In ultimo, da Palermo è stata sottolineata l’«errata previsione del nuovo corpo fabbrica che unisce gli spogliatoi alla pista sopra l’attuale fossa settica, per la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione di acque reflue». Tutti interventi giudicati supplementari al progetto e che adesso l’amministrazione guidata da Stefano Alì finanzierà. «Abbiamo dato copertura a questi importi grazie a una raccolta tra i vari capitoli di bilancio e i fondi messi da parte per la manutenzione di strutture sportive – afferma Raciti – A prescindere dalla rescissione del contratto con la ditta dovevamo impegnare queste somme per carenze progettuali».
Adesso il quesito è d’obbligo: chi sostituirà Loveral per il completamento delle opere? «Abbiamo superato la tempistica che impone alla ditta arrivata seconda in gara di essere vincolata a eseguire il lavori – continua l’assessore – Tuttavia restiamo fiduciosi del fatto che l’impresa potrà rinnovare la sua offerta. Per questo motivo adesso si sta procedendo alla contabilità delle opere attualmente in cantiere: questo fornirà un quadro preciso sia alla direzione dei lavori che alle imprese che verranno successivamente su quello che è lo stato del cantiere». Nel frattempo Loveral deve sgomberare completamente il luogo dai propri mezzi. «In questi giorni la direzione generale sta incontrando la ditta per gli ultimi passaggi – conclude Raciti – Conclusa la contabilità e quando la ditta avrà lasciato il cantiere, potremmo pensare a coinvolgere l’altra azienda. Nel frattempo stiamo provvedendo a reperire il personale per la custodia dell’area affinché non venga abbandonata ulteriormente».
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