Paternò, un edificio romano sulla collina San Marco A condurre scavi archeologi volontari di SiciliAntica

Si sono conclusi gli scavi archeologici nella zona della collina San Marco, effettuate per due settimane dagli archeologi volontari di SiciliAntica. L’area su cui una decina di esperti ha lavorato è la stessa in cui, un anno addietro, 130 studenti dell’Istituto tecnico Russo, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro in accordo con la Soprintendenza, avevano portato alla luce i resti di un edificio di età romana. Il lavoro svolto in questi giorni dai volontari di SiciliAntica ha permesso di portare alla luce una struttura collassata su se stessa, della quale restano alcune tegole e porzioni dei muri perimetrali

La scoperta suggerisce comunque agli esperti di non sbilanciarsi. Infatti l’archeologa Michela Ursino della Soprintendenza catanese ha preferito non fare ipotesi sia sul periodo a cui risalirebbero i resti rinvenuti, sia sulla loro possibile funzione. «Allo stato attuale stiamo approfondendo dal punto di vista scientifico tutto ciò che avevamo lasciato in sospeso lo scorso anno – ha detto a Meridionews Ursino – non possiamo indicare delle date, vogliamo chiarirci le idee per poi datare lo strato ritrovato». In sostanza, gli scavi effettuati hanno permesso di accertare l’esistenza di un edificio crollato, di cui si sconosce però la grandezza complessiva ed il perché del suo cedimento. Sembra, comunque, che tali resti abbiano qualche collegamento con la vicina struttura di epoca roma­na ritenuta una sala termale, rinvenuto a giugno 2016 dagli studenti della scuola Russo. Per fare maggiore chiarezza, sarebbe necessario uno scavo più importante di quello possibile con le sole forze dell’associazione SiciliAntica. Si cercano dunque finanziamenti che consentano di riportare alla luce un pezzo della storia di Paternò.

Il presidente di SiciliAntica a Paternò, Mimmo Chisari, attraverso una nota stampa ha ringraziato «i giovani soci dell’associazione, guidati da Michela Ursino e da Giuseppe Barbagiovanni, responsabile regionale Giovani di SiciliAntica, per la loro costante attività di volontariato alla base del progetto già iniziato l’anno scorso con l’alternanza scuola-lavoro. Ringraziamo anche il sindaco Nino Naso e la famiglia D’Amore, proprietaria dell’area degli scavi». Il prossimo 28 settembre si terrà un convegno sui risultati degli scavi con la presentazione di alcuni reperti, oggetto di pulitura, studio e catalogazione da parte dei nostri giovani soci».

Salvatore Caruso

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