Il comitato Difendiamo l’ospedale di Paternò, a seguito della pubblicazione sull’albo pretorio dell’Asp di Catania di una delibera dell’Azienda sanitaria, è preoccupato sulla sorte del presidio ospedaliero Santissimo Salvatore di Paternò. Quest’ultimo, a detta del Comitato, è stato «depotenziato con il declassamento della chirurgia da unità complessa a semplice, e la soppressione dei reparti di otorino e di psichiatria». Per il Comitato si tratta di un provvedimento in netto contrasto con quanto detto e sostenuto «dalla commissione sanità all’Ars in merito al nuovo piano sanitario regionale varato qualche settimana addietro dalla giunta regionale. Ossia mantenimento della chirurgia quale unità complessa con sei posti letto, e la presenza di otorino e psichiatria quali unità semplici». Un colpo a sorpresa per gli attivisti che si augurano che «si tratti solo di mere sviste nella stesura dell’atto o quantomeno provvedimenti dettati dalla necessaria urgenza dell’Asp di dotarsi di un piano aziendale che ne regolasse la vita».
Con il recente piano ospedaliero approvato dalla giunta regionale guidata da Nello Musumeci l’ospedale paternese era stato classificato come presidio di base con 44 posti letto, con quattro unità complesse: chirurgia con sei posti letto, medicina con 14 posti letto, ortopedia con otto e laboratorio analisi. Previste anche unità semplici come lungodegenza (16 posti letto), radiologia, servizio trasfusionale e pronto soccorso. «Nel nuovo piano sanitario 2018 – dicono i componenti del Comitato – sparivano come unità complesse otorino e psichiatria ma rimanevano come unità semplici, come espressamente dichiarato dal direttore generale Asp Giuseppe Giammanco, in una nota stampa dello scorso 1 agosto». La deliberazione dell’Asp preoccupa anche l’amministrazione comunale paternese che per voce del vicesindaco Ezio Mannino ha chiesto la revoca dell’atto aziendale: «Ritengo scorretto disporre un atto aziendale che penalizzi fortemente il nostro Santissimo Salvatore», sostiene.
Per l’esponente dell’amministrazione comunale si è di fronte a una iniziativa in pieno contrasto con quanto stabilito dal governo Musumeci. Non si è fatta attendere la replica dell’Asp, la cui direzione generale attraverso una nota stampa ha confermato che «nella nuova rete ospedaliera le attività di Otorino e Psichiatria saranno mantenute. Per quanto concerne la struttura complessa di chirurgia a Paternò è prevista come tale dalla nuova rete ospedaliera 2018; la chirurgia proseguirà la sua attività». Per l’Azienda sanitaria catanese la delibera dello scorso 10 agosto non rappresenta un nuovo atto aziendale ma solo una delle fasi del cronoprogramma. «Nella stesura dell’atto aziendale 2018 verrà riportata la Uoc di chirurgia nel presidio ospedaliero di Paternò – si legge nella nota – dove a tutt’oggi proseguono senza interruzioni le attività di ricovero e di sala operatoria nel rispetto dunque delle previsioni definite in Sesta commissione Sanità».
Due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo di Messina sono state sequestrate dai carabinieri del…
Sanzioni per un totale di 132mila euro sono state applicate a Catania dalla polizia ai titolari di…
Fogli di via, ammonimenti, avvisi orali e daspo urbano. La questora di Caltanissetta, Pinuccia Albertina…
Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…
Lo scorso 18 ottobre sono arrivate da Roma, dagli uffici del ministero dell'Interno, in concerto…