Paternò, tenta di rapinare una pizzeria con un’ascia Il titolare e i figli 17enni reagiscono e lo bloccano

«È stato un incubo, ti ritrovi ad essere protagonista di un vero e proprio film dell’orrore». Sono le parole di Salvatore Colonna, 46 anni, titolare della pizzeria I Gemelli di via Luigi Rizzo, una traversina a pochi passi dal corso principale di Paternò, vittima di una tentata rapina. L’autore, Andrea Di Fazio, 28 anni, si è presentato dentro il locale col volto coperto da passamontagna e armato di un’ascia

Sono le 23.15 quando inizia l’incubo per il titolare della pizzeria e della sua famiglia. Salvatore Colonna si trova all’interno del suo locale in compagnia della moglie e dei tre figli, due gemelli di 17 anni e il piccolo di 6 anni, sta per chiudere. L’intera famiglia è ancora seduta ad un tavolo, avendo da poco finito di cenare. «L’uomo è entrato brandendo l’ascia e minacciandomi – racconta Colonna, a distanza di quasi 24 ore ancora scosso per l’accaduto – gli ho detto chiaramente di non avere soldi. Il rapinatore allora si è avvicinato cercando di colpirmi con l’arma. Ho preso una sedia e mi sono difeso, allontanandolo e spingendolo; l’ascia ha colpito la sedia. A quel punto è scoppiata una colluttazione. Dovevo difendere la mia famiglia». 

Colonna, supportato dai due figli diciassettenne, prova a immobilizzare il rapinatore: lo buttano a terra, volano pugni e schiaffi, il bandito cade ma continua a impugnare l’accetta. Nel frattempo la moglie e il figlio escono per strada ed iniziano ad urlare. Le grida attraggono l’attenzione di vicini e passanti; qualcuno chiama il 112. In pochi minuti arrivano sul posto i carabinieri della compagnia di Paternò e i colleghi del CIO, compagnia di Intervento operativo. 

Il malvivente viene bloccato e ammanettato. Dovrà rispondere di tentata rapina aggravata, lesioni personali e porto illegale di oggetti atti ad offendere. Uno dei gemelli nella lotta ha riportato la frattura del polso della mano destra e ne avrà per diverse settimane; anche il 28enne è stato medicato in ospedale prima di essere trasferito nel carcere di Piazza Lanza. «E’ la prima volta che subisco una rapina – spiega Colonna – Mi sono semplicemente difeso, ho protetto la mia famiglia. Ringrazio i carabinieri che sono arrivati in pochi minuti e coloro che sono intervenuti mostrandomi concreta solidarietà». Oggi pomeriggio a portare sostengo al commerciante è intervenuto anche Rosario Cunsolo, presidente di Libera Impresa associazione antiracket e antiusura. 

Salvatore Caruso

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