Paternò, spettro fallimento sulle casse comunali Ipotesi di tagli a stipendi per far quadrare i conti

Il Comune di Paternò rischierebbe il fallimento. A lanciare l’allarme è la dirigente dell’ufficio ragioneria Letizia Messina che ha inviato una nota al sindaco Mauro Mangano, alla presidente del Consiglio Laura Bottino e alla Corte dei conti parlando della necessità «di una copertura sulle risorse, per una una riduzione della spesa». Una vicenda che potrebbe pregiudicare gli equilibri di bilancio dell’ente. Per chiudere il documento contabile, al Comune servono oltre un milione e 500mila euro. Ad aggravare la situazione delle finanze comunali, oltre alla riduzione dei trasferimenti da parte della Regione Siciliana e dal governo nazionale, sono state spese improvvise. Ovvero, il procedimento legale perso dall’ente in Cassazione contro i doposcuolisti – oltre 325mila euro da pagare in unica soluzione, tra contributi Inps e arretrati che ammontano a 862mila euro -, la riduzione dell’aliquota Irpef che ha generato la perdita di circa 700mila euro, e l’uscita di 388mila euro per via di una condanna inflitta dalla Corte di giustizia europea per inadempimento sulle direttive in materia di discariche abusive

Le soluzioni per evitare il dissesto finanziario potrebbero essere diverse. Dalla riproposta della precedente aliquota Irpef alla decurtazione degli stipendi del sindaco e degli assessori, da cui si recupererebbero circa 150 o 200mila euro. Si temono tagli ai Servizi sociali e allo sport. Ma, da quanto emerge dal consiglio comunale, né i consiglieri di maggioranza né quelli di opposizione intendono rivisitare l’Irpef. Per la decurtazione degli stipendi dei politici, sembra che tra gli interessati qualcuno avrebbe sollevato perplessità. «Penso che sia il Consiglio che la giunta si dovrebbero dimettere per porre fine a questa pantomima che sta danneggiando e mortificando i nostri cittadini», afferma Nino Valore, consigliere di opposizione ed ex alleato di Mangano. 

«Sarebbe opportuna la nomina di un commissario che guidi la città fino alla prossime elezioni amministrative. Io non voterò, nell’eventualità che la proposta di ritoccare in alto l’aliquota arrivi in Consiglio perché i problemi non si risolvono mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. E nell’ipotesi che dovremmo essere noi consiglieri a decurtarci le indennità sono invece pronto a dimettermi», continua il politico. Perplesso l’assessore allo Sport Alfredo Minutolo: «Nelle prossime ore ci sarà una riunione di giunta con l’obiettivo di trovare le risorse necessarie per chiudere il bilancio. La situazione è seria, ci saranno di sicuro dei tagli in ogni settore per fare quadrare il documento contabile», conclude il componente della giunta. 

Salvatore Caruso

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