A Paternò è stato approvato ieri il Bilancio di previsione armonizzato per il triennio 2016-2018. L’atto, giunto in notevole ritardo sui tempi previsti per legge, ben 8 mesi, è stato votato grazie ad una maggioranza trasversale in consiglio comunale, che apre a una possibile ricandidatura del sindaco uscente, Mauro Mangano del Partito Democratico. L’atto è stato votato subito dopo a un altro atto propedeutico e che pesa direttamente sulle tasche dei cittadini, ovvero l’aumento dell’addizionale comunale Irpef: per il 2017 passerà dallo 0,4 allo 0,8 per mille. Il raddoppio dell’aliquota porterà nelle casse comunali oltre 700 mila euro, mentre saranno esentati dal pagamento dell’Irpef le famiglie con un reddito annuale inferiore ai 10 mila euro.
L’aumento dell’addizionale Irpef era il passaggio più delicato della seduta, archiviato il quale è subito arrivato il voto favorevole anche per il bilancio di previsione 2016-2018. Tuttavia si tratta di un bilancio con riserva: significa che prima del via libera definitivo dovrà essere chiarita la questione legata ai doposcuolisti che, con sentenza della Cassazione, hanno avuto riconosciuto i loro diritti (finanziari e non) ad essere risarciti dal Comune di Paternò nella somma di 862 mila euro. L’ente comunale proporre una rateizzazione in 4 anni per liquidare i 10 doposcuolisti, questi ultimi invece propongo la totale e immediata liquidazione di 862 mila euro. Se le parti, il Comune da un lato e i doposcuolisti dall’altra, non dovessero trovare un accordo su modi e tempi per appianare il debito, il bilancio così com’è stato approvato non andrebbe bene.
Nella prima convocazione del consiglio, avvenuta giovedì mattina, la maggioranza di governo a supporto del sindaco Mauro Mangano non aveva i numeri perché la delibera passasse, e i consiglieri di maggioranza hanno lasciato l’aula al momento del voto, scatenando le ire dell’opposizione. La presidente del consiglio Laura Bottino ha rinviato a ieri mattina la continuazione della seduta: in questa circostanza il regolamento del consiglio comunale prevede che, affinché la continuazione della seduta abbia validità, vi siano almeno 12 consiglieri su 30. La delibera passa solo con il voto favorevole della metà più uno dei consiglieri presenti in aula. L’aumento dell’Irpef e il bilancio sono comunque andati al voto senza fare ricorso alla regola della maggioranza ridotta, grazie al voto favorevole di 15 consiglieri sia vicini all’amministrazione Mangano – Gentile, Comis, Campisano, Cunsolo,Parisi, Milicia,Di Benedetto, Arcoria, Calabrò, Statelli, Arena -, sia di con i voti dei consiglieri d’opposizione Rapisarda, Signorello, Bottino,Ciatto: quest’ultimi due consiglieri, negli anni precedenti sono sempre stati contrati all’aumento dell’Irpef. Contrari al rincaro si sono espressi 10 consiglieri di opposizione ossia Rau,Tripoli, Cirino, Messina, Mannino,Valore, Furnari,Virgolini, Faranda, Sciacca.
«Abbiamo votato no all’Irpef e al bilancio di previsione non come consiglieri di opposizione ma consiglieri della città – ha detto Ezio Mannino consigliere di centro destra – l’abbiamo fatto in modo semplice e coerentemente al nostro percorso politico in consiglio comunale. Riteniamo che questa amministrazione sia stata sorda ai suggerimenti che abbiamo dato e fallimentare nella programmazione e attuazione dell’azione amministrativa. Non è mai stato messo in campo un bilancio dinamico , capace di potenziare le entrare e i servizi, e di rendere più facile il superamento della crisi economica e finanziaria». Il voto favorevole al rincaro dell’Irpef fa anche riflettere sulle future alleanze per le prossime amministrative.
Dopo il paventato annuncio di una sua possibile non ricandidatura, il sindaco Mauro Mangano, grazie a colloqui intercorsi nelle scorse ore con altre forze politiche, vorrebbe rimettersi al giudizio degli elettori. Non è da escludere che Mangano possa contare, oltre su una parte della vecchia maggioranza, anche su nuove forze politiche, come l’ex autonomista Ionella Rapisarda, entrata in consiglio nelle file dell’opposizione. Mangano potrebbe avere trovato , il condizionale è d’obbligo, una intesa col duo Laura Bottino e Giancarlo Ciatto. Quest ultimi ad inizio legislatura facevano parte della maggioranza che sosteneva Mangano, per poi prenderne le distanze. Laura Bottino oltre 18 mesi addietro aveva annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco. Su quest’ultima ipotesi il senatore Salvo Torrisi (Nuovo centro destra), per voce del suo braccio destro Paolo Di Caro, ha escluso qualsiasi sostegno o appoggio alla candidatura a sindaco dell’attuale presidente del consiglio. Solo con l’anno nuovo sarà fatta chiarezza sulle alleanze legate alla amminsitrative, previste in primavera.
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