Paternò, protesta comunali per stipendi in ritardo L’assessore: «Caso isolato, colpa della Regione»

Dipendenti comunali sul sentiero di guerra a Paternò, dove ieri in circa 400 si sono riuniti in assemblea sindacale dalle 9 alle 12. La riunione è stata indetta da Cgil, Cisl e Fials. La protesta è frutto di un malcontento manifestatosi negli ultimi mesi, e deriva dal pagamento ritardato degli stipendi.

Presente all’assemblea anche la presidente del consiglio comunale Laura Bottino che ha portato la sua solidarietà ai lavoratori del Comune. A spiegare il tutto a MeridioNews è Angelo Corsaro della Cisl: «Negli ultimi mesi i dipendenti stanno ricevendo lo stipendio in ritardo. Abbiamo chiesto degli incontri con l’amministrazione ma finora non li abbiamo ottenuti». Per quanto a conoscenza dei sindacati «il problema deriverebbe dalla priorità di liquidare in primis le somme necessarie per chiudere la problematica servizi ecologici. In realtà – conclude Corsaro – la liquidità è finita e a pagarne il prezzo sono i dipendenti». 

I sindacati propongono quindi al Comune, come primo passo, la convocazione di un incontro per chiarire lo stato di salute delle risorse finanziarie. Sulla stessa lunghezza Franco Sestito della Fials: «Il messaggio che vogliamo lanciare alla amministrazione è soltanto uno: siamo noi a portare avanti l’intera macchina del Comune. Chiediamo che il nostro stipendio sia puntuale, perché noi viviamo solo con quello». Sono diversi i dipendenti gravati da mutui o «che sono stati costretti a chiedere prestiti per poter vivere in attesa dello stipendio», conclude. 

Sulla questione l’assessore al Personale Alfredo Minutolo specifica «che è successo solo questo mese che gli stipendi siano arrivati in ritardo. Perché alcuni fondi attesi dalla Regione non sono stati corrisposti a tempo debito». L’esponente della giunta ammette «che la situazione economica delle nostre casse non è solida – tuttavia – Per quanto riguarda la problematica retribuzioni, non mi risulta che il Comune paghi prima il canone spazzatura e poi le spettanze ai suoi dipendenti». Dello stesso avviso è pure l’assessore ai Servizi ecologici Turi Milicia: «Non è assolutamente vero quanto sostenuto circa la priorità dei pagamenti». 

Salvatore Caruso

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