Paternò, opposizioni pronte a sfiduciare il sindaco «Nino Naso se la prenda con la sua maggioranza»

«Pronti a sfiduciare il sindaco Nino Naso presentando una mozione ad hoc». Ad annunciarlo i capigruppo delle minoranze di Forza Italia, Movimento 5 stelle, Paternò 2.0 e Gruppo misto, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio a Paternò e a cui hanno partecipato Guido Condorelli (FI), Marco Gresta, Claudia Flammia e Martina Ardizzone (M5s), Pietro Cirino e Patrizia Virigillito (Paternò 2.0), Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti (Gruppo misto). Nel dettaglio Guido Condorelli e Pietro Cirino hanno espresso la volontà di mettere fine al mandato del primo cittadino Naso, attraverso la presentazione di una mozione di sfiducia. Idea che sembrerebbe essere attuabile anche per il Movimento 5 stelle. 

Due le ipotesi avanzate invece da Giuseppe Lo Presti che ha proposto come prima istanza il commissariamento della giunta con la nomina di assessori di natura tecnica e quindi non legati a partiti. Solo in extremis, il ricorso alla mozione di sfiducia. L’intervento delle opposizioni è giunto dopo le esternazioni del sindaco, che ha accusato la minoranza di «mandare il Comune in dissesto» a seguito della riduzione dell’aliquota Irpef (581mila euro in meno nelle casse comunali) e ha annunciato che non cederà ai «ricatti e ai poteri forti». I pentastellati replicano che «il sindaco arrabbiato deve prendersela con la sua maggioranza». Sulla stessa lunghezza d’onda Pietro Cirino e Guido Condorelli.

Chi porta la questione su un altro livello è il consigliere Anthony Distefano, che annuncia l’invio di una serie di missive alla Corte dei conti: «Non solo sull’attuale situazione finanziaria del Comune, ma su tante questioni – precisa – In primis, gli ultimi due bilanci. Mi limito a rilevare che, negli ultimi mesi, abbiamo subito una campagna di odio da parte di chi rappresenta le istituzioni nella nostra città e vuole un Consiglio comunale che dica solo sì, abbassando la testa». E se Naso ha dichiarato che non intende «lasciarsi ricattare», Distefano risponde: «Ci faccia nomi e cognomi: combatteremo insieme chi usa questi metodi».

Salvatore Caruso

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