Riflettori puntati ancora sul plesso scolastico Falconieri, a Paternò, dove trovano collocazione le aule della scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo Marconi. Scuola già protagonista, meno di quindici giorni fa, di un blitz da parte di carabinieri e polizia municipale: in una parte dell’ edificio ancora da riqualificare avevano trovato rifugio dei soggetti senza fissa dimora, fatti sgomberare.
Alcune mamme dei piccoli della materna hanno incontrato il primo cittadino Nino Naso, impegnato nell’inaugurazione di uno dei blocchi del plesso di recente riqualificato. Le famiglie hanno espresso «preoccupazione» perché, al passato blitz, non avrebbero fatto seguito adeguate contromisure, da parte del Comune, per impedire ai clochard di stazionare nella struttura degradata. «Al sindaco abbiamo chiesto più sicurezza per i nostri bambini – spiegano le mamme – nonché di attivarsi per il decoro esterno dell’istituto». I genitori lavorano anche ad una raccolta firme «che a breve sarà protocollata per chiedere di attivare tutte le misure possibili – proseguono – non abbiamo nulla contro questi disperati ma non ci sentiamo sicuri. Anche durante l’orario di lezione, secondo quanto riportato dalla stampa, dei senza fissa dimora sarebbero stati visti all’interno della scuola».
Il sindaco Naso, a sua volta, ha precisato che ogni notte, a più riprese, i carabinieri effettuano dei sopralluoghi nell’edificio, senza però chiarire se siano ancora state rilevate presenze di occupanti, assicurando che a breve tutti i varchi d’accesso a quella parte di scuola verranno chiuse. A seguito del blitz erano stati allontanati due uomini, entrambi di nazionalità rumena, che erano intenti a dormire nell’area.
Finora gli occupanti abusivi della scuola non avrebbero dato fastidio né a bambini né a personale docente e non della scuola. Ma dov’è che vanno a dormire i senzatetto di Paternò? Quanti ce ne sono in giro?«Difficile indicare un numero esatto – ci dice Salvo Pappalardo, presidente dell’Apas (Associazione di pubblica assistenza) – allo stato attuale potrebbero essere più di una sessantina, ma non sono cifre indicative, senza consideraro che il numero purtroppo è destinato a crescere con l’inizio della stagione agrumicola. Abbiamo già abbiamo notato l’arrivo in città di stranieri con bagagli al seguito, ma non sappiamo dove queste persone vanno ad alloggiare».
Giacigli di fortuna si scorgono in un padiglione abbandonato dell’ospedale di Paternò, accanto al pronto soccorso, ma anche in edifici pubblici abbandonati come l’immobile di via San Gaetano – di recente dato alle fiamme – o ancora all’ex Inam di via Verga, al Centro operativo misto di zona Ardizzone o all’ex Albergo Sicilia. Si vocifera persino di soggetti che avrebbero trovato riparo al cimitero monumentale. «Francamente non mi risulta, verificheremo», dice Pappalardo. Per i senzatetto, comunque, esistono varie forme di supporto solidale, grazie all’impegno della Caritas vicariale e dalle associazioni di volontariato del territorio. La stessa Caritas, in collaborazione con il Comune, ha dato vita alla mensa Bisaccia del pellegrino, dove ogni sera vengono erogati almeno sessanta pasti, di cui usufruiscono tanto paternesi in stato di bisogno che cittadini stranieri.
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