Paternò, la Regione potrebbe acquisire l’immobile Esa «Gigante di cemento e amianto che blocca il quartiere»

L’immobile Esa di Paternó che si trova in via Canonico Renna, in disuso da oltre 20 anni, potrebbe passare al patrimonio della Regione Siciliana. Ad annunciarlo è la vice presidente pentastellata del consiglio comunale paternese Martina Ardizzone. A renderlo possibile sarebbe l’emendamento a firma del deputato regionale del Movimento 5 stelle Luigi Sunsèri, approvato in commissione bilancio all’Ars. 

Il tutto era partito da una interrogazione parlamentare presentata dallo stesso Sunseri lo scorso settembre, con la quale si chiedeva al governo di Nello Musumeci di avere delle precise informazioni sull’ex palazzo Esa e sul suo futuro. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento a al decreto legge che verrà discusso il prossimo mese di gennaio, che prevede il passaggio dell’immobile in questione dal patrimonio dell’Ente di sviluppo agricolo a quello della Regione Siciliana, così che «quest’ultima possa gestirlo direttamente – dicono Martina Ardizzone e Salvo La Delfa del Movimento 5 stelle di Paternò – Questa norma permetterà alla Regione, dopo anni di immobilismo, di poter assegnare un’utilità pubblica a quell’area che da ormai troppi anni vive nel degrado e nell’abbandono». 

Come hanno evidenziato gli esponenti pentastellati la questione ex palazzo Esa è stata affrontata per anni da associazioni e comitato di quartiere San Biagio e i residenti hanno sempre lottato e chiesto alle autorità competenti il recupero di quella porzione di territorio su via Canonico Renna, via Isole Eolie e via Guglielmo Marconi. Un’ampia area di circa duemila metri quadrati. «Abbiamo chiesto in questi anni al governo della Regione Sicilia di restituire alla pubblica fruizione lo spazio occupato da un’inutile struttura – affermano i componenti del comitato – Nel corso di vari decenni questo gigante di cemento e amianto ha bloccato il naturale sviluppo urbano del quartiere San Biagio, privandolo di un importantissimo spazio civico».

A questo punto una volta approvato l’emendamento, la vice presidente Ardizzone ha chiamato all’unità la politica paternese: «Adesso la partita si giocherà in aula per l’approvazione definitiva e per questo chiediamo a tutte le forze politiche della città di richiamare all’interesse della tematica tutti i deputati di riferimento in Assemblea regionale, evitando così eventuali voti contrari». In sostanza la vice presidente ritiene che per la città questa sarebbe una opportunità da non sprecare. Una volta approvato l’emendamento definitivo, toccherà alla città proporre alla Regione le finalità «con la quale intende usufruire di questo immobile – conclude Ardizzone – Un’idea potrebbe essere un concorso di idee o dei workshop con i professionisti di categoria per la presentazione di progetti da presentare direttamente a Palermo».

Salvatore Caruso

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