Da 25 mesi non prendono gli stipendi. Si complica ulteriormente lo stato di disagio per i 22 dipendenti dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza (Ipab) Salvatore Bellia-Cutore di Paternò. Visto il perdurare della situazione i lavoratori hanno chiesto risposte concrete sul loro futuro. A tal proposito si sono incontrati il vicepresidente dell’Ipab Alfredo Corsaro e i rappresentanti sindacali Roberto Prestigiacomo della Uil, Luisa Grasso e Carmelo Distefano per la Cgil. Presente anche l’assessore ai Servizi sociali del Comune paternese Salvo Galatà insieme a una folta delegazione dei dipendenti della casa di ospitalità.
«Non riusciamo a vedere più nulla di positivo – affermano all’unisono i dipendenti dell’Ipab – L’ultimo stipendio lo abbiamo ricevuto a settembre, ma con quattro mensilità su 12 ricevute nell’ultimo anno non si può vivere né sopravvivere». Alcuni di loro si sono messi in aspettativa «privi di ogni speranza, altri continuano a lavorare, ma il morale è bassissimo – continuano – È terribile non poter onorare le scadenze del mutuo di casa, così come non riuscire a sostenere le spese per lo studio dei nostri figli».
Vista l’impossibilità di recarsi a lavoro per mancanza di fondi, sei dipendenti si sono messi in aspettativa non retribuita. Sembra quasi rassegnato il vicepresidente Alfredo Corsaro: «La situazione è complicata. E non riusciamo a risolverla anche a causa dell’assenza della Regione siciliana che da tempo non versa contributi all’istituto». E se la soluzione è difficile, i sindacati nel frattempo hanno proclamato lo stato di agitazione. «I lavoratori sono davvero esasperati per una vicenda che sta prendendo una piega che non ha alcuno spiraglio per una soluzione in tempi brevi – dicono i sindacalisti Prestigiacomo e Grasso – L’abbandono del Governo regionale è evidente e si ripercuotendo sui dipendenti».
I lavoratori devono percepire arretrati per 600mila euro. L’istituto Salvatore Bellia attenderebbe circa 300mila euro di contributi dalla Regione Sicilia; ed ancora oltre 400mila euro dall’Asp che li girerebbe all’Ipab attraverso il Comune di Paternò. L’assessore ai Servizi sociali Salvo Galatà garantisce che il Comune ha versato undicimila mila euro all’Ipab, corrispondenti alle rette che l’amministrazione paga per i due ospiti lì ricoverati.
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