Si sono ufficialmente insediati i due nuovi assessori della giunta del Comune di Paternò. Angelo Calenduccia e Nancy Leotta occupano i posti lasciati vacanti dai dimissionari Carmelo Maiolino e Rita Maccarrone. Un rimpasto atteso da tempo e già annunciato dal primo cittadino paternese, Nino Naso. Intanto, gli attivisti del locale Movimento 5 stelle storcono il naso.
Calenduccia avrà la delega all’assessorato dello Sport, Turismo, Spettacolo, Politiche giovanili e Sanità. Lui, pediatra di 64 anni e già assessore nella seconda giunta guidata da Pippo Failla, entra in giunta come rappresentante della Lista Fratelli Di Paternò legata all’attuale vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa. Presente anche lui ieri pomeriggio alla cerimonia di giuramento dei due neo assessori, insieme al deputato regionale di Fratelli d’Italia, Gaetano Galvagno.
A Nancy Leotta, avvocata di 46 anni e stretta collaboratrice del sindaco, spetterà occuparsi delle deleghe ai Servizi sociali, alle Pari opportunità, all’Istruzione e agli Affari legali e contenzioso. Il marito della neo assessora Leotta, Giuseppe Gulisano, si è dimesso dal suo incarico di componente del nucleo di valutazione all’atto della nomina della moglie.
«La scelta dei due nuovi assessori è avvenuta al termine di una serie di riunioni di maggioranza – spiega il sindaco – ed è stata condivisa da tutti quelli che mi sostengono. Abbiamo rispettato un accordo con i componenti della Fratelli di Paternò che si sono spesi per la mia elezione e per questa amministrazione. Adesso – aggiunge il primo cittadino – in giunta abbiamo due validi professionisti che daranno un contributo importante».
La metodologia adottata dal sindaco in questa decisione di rimpasto non è però stata vista di buon grado dai consiglieri comunali del M5s, Marco Gresta, Claudia Flammia e Martina Ardizzone. «Continuiamo ad assistere all’assoluta mancanza di pianificazione del primo cittadino e il tanto decantato cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione rimane solo un miraggio. Inoltre, riteniamo che non si possa e non si debba gestire l’amministrazione pubblica come un affare privato attuando scelte politiche basate esclusivamente sul peso che ha, o che ha avuto, una delle liste civiche della maggioranza».
Intanto le due nuove nomine hanno portato anche a una ridistribuzione: il sindaco Naso ha tenuto per se le deleghe ai Lavori pubblici e urbanistica, togliendola al vice sindaco Ezio Mannino, e quella al Bilancio sottratta all’assessore Aldo Motta cui restano Attività produttive, Sviluppo locale, Agricoltura, Affari generali e Società partecipate. A Mannino sono state assegnate, invece, le deleghe a Ecologia, Servizi cimiteriale, Protezione civile, Ambiente e Verde pubblico. Infine, a Franco Pennisi sono state date le deleghe a Polizia municipale, Viabilità, Tutela animali e randagismo, Servizi demografici ed elettorali.
«Capiamo che il conto dei caffè da pagare è salatissimo – concludono i tre portavoce pentastellati – così come le cose e gli amici da abbissare (sistemare, ndr) ma abbia pietà signor sindaco: mentre lei e la sua maggioranza vi azzuffate per una poltrona, la città muore lentamente in attesa della rivoluzione».
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