Le sedi Inps di Paternò e Adrano rischiano la chiusura, in “cambio” dell’apertura di una nuova a Bronte, ma dopo le proteste dei giorni scorsi dinanzi alla sede dell’istituto previdenza sociale di viale dei Platani, del comitato spontaneo di cittadini Salviamo l’Inps di Paternò, qualcosa sembra essersi messo in moto. Infatti la prefetta di Catania Silvana Riccio, su sollecitazione del deputato regionale del Nuovo centrodestra – Alternativa popolare Nino D’Asero e del senatore Salvo Torrisi, ha deciso di incontrare il prossimo cinque maggio i sindaci dei comuni interessati e dei territori limitrofi, nonché il direttore regionale e provinciale dell’Inps per affrontare il tema.
«La prefetta – ha affermato D’Asero – ha accolto la mia sollecitazione e fissato la data per la riunione. Ho chiesto l’incontro – ha aggiunto – perché, fermo restando il principio di autonomia di un ente come l’Inps e i rapporti con la spending review, credo che non si possa non tener conto di quelli che sono i servizi da rendere ai territori». «Nel momento in cui i Comuni mettono a disposizione i locali – ha continuato l’onorevole – e in tal senso ho già ricevuto la disponibilità del primo cittadino di Adrano Pippo Ferrante, non si comprendono le ragioni di una simile azione che determinerà disagio tra i cittadini». Per D’Asero, quindi, è importante che si creino le condizioni perché gli abitanti abbiano una «risposta ai loro bisogni».
In tal senso i due Comuni etnei sono pronti ad offrire, in comodato d’uso gratuito, alcuni locali comunali. Da parte sua Adrano ha offerto all’Istituto due opportunità di scelta: da un lato gli uffici tecnici del Comune di via IV Novembre, oppure l’edificio che ospitava il tribunale in via Pier Luigi Nervi, dinanzi al commissariato della polizia di stato. L’ente comunale paternese, invece, ha indicato i locali di piazza Civiltà del Lavoro, ex sede dell’ufficio del catasto. Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata regionale del Pd Concetta Raia la quale ribadisce la sua contrarietà alla soppressione degli uffici periferici di Paternò e Adrano dell’istituto previdenziale, destinati a rimanere solo «punto clienti» di informazione e consultazione: «È impensabile la soppressione di quelle strutture – spiega Raia – Sono punti di riferimento per migliaia di cittadini». «Inoltre – continua la deputata – non è previsto l’adeguamento di mezzi, strumenti e personale, della struttura di Bronte su cui si riverserà un carico di lavoro assolutamente ingestibile».
Raia ha presentato anche un’interrogazione al presidente della Regione, Rosario Crocetta e chiesto con urgenza la convocazione di un tavolo tecnico alla prefettura di Catania: «È necessario chiarire le modalità di applicazione del piano di riorganizzazione nella provincia di Catania – ha sottolineato la rappresentante democratica – un nuovo assetto dell’Istituto rischia di generare numerosi disagi per gli utenti di una vasta area. Riunire in un’unica sede la gestione di pratiche fin qui svolte da due diverse agenzie territoriali – conclude – potrebbe inficiare l’efficace svolgimento del lavoro».
Sempre in tema di servizi da offrire alla collettività, arrivano buone notizie da Paternò. Si parla infatti di un potenziamento dei servizi offerti dall’ufficio di collocamento o centro per l’impiego paternese, che attualmente si trova al primo piano di un edificio di piazzale Civiltà del Lavoro. A tal proposito ieri mattina si è tenuta una conferenza di servizi a cui ha partecipato il sindaco di Paternò Mauro Mangano, e a cui erano stati inviati i sindaci di Belpasso e Ragalna. All’incontro hanno aderito rappresentanti del centro per l’impiego provinciale e comunale. L’ampliamento comporterà la messa a disposizione dell’ufficio di collegamento, anche dei locali a piano terra dell’immobile che già ospita al primo piano gli uffici del centro. Alle spese relative alla sistemazione e alla riqualificazione dell’immobile dovrebbero contribuire, con una propria quota, cosi come proposta da sindaco paternese anche i comuni di Belpasso e Ragalna.
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