Paternò, devastata la sede degli scout Agesci A poche ore dalla partecipazione al corteo per la legalità

Un corteo per la legalità preceduto dall’ennesimo furto e, 24 ore prima, da un’azione vandalica ai danni della sede degli scout Agesci, attivi partecipanti alla manifestazione. In più la scarsa partecipazione, circa 350 persone su una popolazione di 50 mila abitanti, all’evento. Non c’è da sorridere a Paternò, nella giornata in cui si è svolto il corteo voluto dall’amministrazione comunale nel ricordo di Giovanni Falcone, e in risposta all’illegalità e alla criminalità crescente in città, dopo i recenti fatti di cronaca nera che hanno caratterizzato l’ultimo mese: oltre 35 tra furti, rapine, atti intimidatori e tentati omicidi

Gli ultimi fatti di cronaca nera proprio in concomitanza dell’inizio della manifestazione: all’alba atto vandalico ai danni di uno dei container che ospita, in piazza Don Pino Puglisi, la sede del gruppo scout Agesci Paternò III. Il container, in passato oggetto di furti e vandalismo, è stato del tutto devastato; la porta d’ingresso è stata forzata, probabilmente con un piede di porco, gli interni sono stati completamente distrutti: fatti a pezzi le sedie, disseminate lungo la piazza e lanciate sul tetto del container. Distrutte le tavole di compensato su cui i piccoli scout avevano scritto alcune frasi che invitavano i cittadini ad aver rispetto della piazza. 

«Non sappiamo se si tratti di un atto vandalico perpetrato contro di noi perché abbiamo partecipato al corteo – commenta Carmelo Caruso, capo-scout – certo il fatto ci fa pensare. Non dimentichiamo che in passato i due container sono stati vandalizzati ed è stato appiccato il fuoco. Ma tutto ciò non ci fa desistere dal nostro lavoro, anzi andiamo avanti». Il gruppo Agesci rappresenta un punto di riferimento per i ragazzi e le famiglie che vivono nel rione Scala Vecchia

L’altro fatto di cronaca nera avvenuto dieci minuti prima dell’inizio della manifestazione si è verificato in Corso Italia, una rapina ai danni del supermercato A&O. Un uomo dalla corporatura alta, con pantaloni neri e felpa bianca, il volto travisato da una calza e armato di pistola, ha fatto irruzione nel supermercato, facendosi consegnare il denaro dai registratori di cassa. Messo a segno il colpo, il malvivente è fuggito a piedi in direzione via Delle Rose. I carabinieri hanno rinvenuto nei pressi di una stazione di servizio all’interno di una aiuola, un giubbotto bianco, una calza con due fori e una finta pistola.

Una recrudescenza criminale che ha spinto il primo cittadino a chiedere e ottenere la convocazione , fissata per martedì mattina alle 10, del comitato per l’ordine e la sicurezza. Al termine del corteo odierno varie associazioni, ma anche singoli cittadini, hanno sottoscritto una lettera aperta, che verrà consegnata al prefetto dal sindaco. Si invitano il prefetto e il procuratore della Repubblica a Paternò «per dimostrare alla città la presenza tangibile dello Stato», si chiede «un rafforzamento delle forze dell’ordine con un aumento stabile e permanente del numero di carabinieri nella compagnia; una organizzazione di servizi aggiuntivi costanti come l’invio di pattuglie di polizia stradale, per i controlli di viabilità e rispetto delle regole del codice della strada, e di polizia di Stato per il pattugliamento notturno; la trasformazione della locale Tenenza della Guardia di Finanza in Compagnia».

Fissata per martedì 3 maggio la prima convocazione del tavolo permanente sulla sicurezza composto da amministrazione comunale, forze dell’ordine e forze sociali. «Nonostante le persone sono state poche – afferma l’assessore Valentina Campisano – da qui bisogna partire per la costruzione di un percorso improntato sulla legalità e per la ricostruzione di un tessuto sociale che in città non esiste più». Più ottimista il sindaco Mauro Mangano: «La città reagisce ogni giorno quando i cittadini vanno a lavorare onestamente, quando si impegnano a rispettare le regole. Nessuno è solo nella battaglia contro la mafia e l’illegalità». Anche le madri di famiglia raccolte nel comitato Mamme in comune sono scese in piazza: «E’ un dover morale – spiega Nerina Palazzolo – manifestare soprattutto dopo i recenti fatti che hanno colpito Paternò; in città non comanda l’illegalità o il malaffare. Infine il comitato Paterno c’è ha voluto ribadire come la manifestazione «non fosse un evento fine a sé stesso ma l’inizio di un percorso».

Salvatore Caruso

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