Rapine in serie negli ultimi tre giorni nella città di Paternò. L’ultima è avvenuta oggi alle ore 17 ai danni del bar tabacchi Al 64 di via Santa Lucia; ad agire due o tre uomini col volto coperto e armati di pistola. I malviventi si sono fatti consegnare il contante preso dal registratore di cassa e sono poi fuggiti a bordo di uno scooter. Ancora da quantificare il bottino.
Un altro colpo, con una refurtiva di appena 100 euro, era avvenuto appena 24 ore prima questa volta ai danni della farmacia Cuscani di via Vittorio Emanuele. In questo caso il commando sarebbe stato composto da due individui, uno dei quali armati, ed entrambi con il viso coperto da dei passamontagna. Secondo la ricostruzione degli investigatori entrambi con corporatura snella e alti circa un metro e 70 vestiti con tute sportive. I due banditi sono fuggiti a bordo di uno scooter, tra le viuzze del centro storico. A quanto sembra i rapinatori hanno lasciato o perduto per strada i passamontagna che sono poi stati trovati dai carabinieri della compagnia di Paternò. I militari per entrambi i fatti stanno visionando le immagini del sistema di video sorveglianza, per identificare gli autori. La serie di colpi era iniziata però ben tre giorni prima con il colpo alla panineria di piazza caduti di Nassirya. Armi alla mano e col volto coperto da un passamontagna per la somma 40 euro.
Proprio per arginare questa delicata situazione i carabinieri, oltre ad una stringente attività preventiva effettuata con l’ausilio dei militari della CIO del XII battaglione Sicilia, stanno effettuando una serrata attività repressiva. Attraverso l’analisi dei filmati estratti dalle telecamere di sorveglianza ed al contributo dei cittadini si cerca di stringere il cerchio sugli autori degli ultimi episodi tutti perpetrati con la medesima modalità operativa. Gli autori potrebbero essere gli stessi. Intensificato i posti di controllo e maggiori attenzioni da parte delle forze dell’ordine agli obiettivi più sensibili e più di frequente nel mirino dei rapinatori. Dai filmati emergerebbero anche dei potenziali complici che agirebbero all’esterno degli esercizi commerciali per verificare l’eventuale presenza di agenti.
Dopo l’operazione antimafia denominata En-plein di inizio aprile, che ha portato all’arresto di 16 presunti esponenti dei clan locali, gli autori degli ultimi fatti di cronaca potrebbero essere dei cosiddetti cani sciolti, i quali agiscono senza alcun controllo delle famiglie mafiose, tuttavia non è da escludere anche che proprio all’interno della mafia paternese ci sia in atto una riorganizzazione interna per prendere il controllo delle attività illecite. Azioni mirate, portata avanti dalle nuove leve, pronte ad alzare l’asticella delle insicurezza tra commercianti e semplici cittadini.
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