Una lettera aperta è stata inviata dal consigliere comunale di Paternò Giancarlo Ciatto, non ricandidato alle prossime amministrative, alla prefetta di Catania Silvana Riccio e al comandante dei carabinieri paternesi Angelo Accardo. Il testo è un grido d’allarme rivolto anche alla comunità cittadina in generale. «È sotto gli occhi di tutti – si legge – che vi sono intere zone della nostra città (per esempio Cristo Re e Quattro Canti) che sono ormai diventate zone franche per gruppi criminali che controllano quella porzione di territorio e impongono al resto dei cittadini la loro presenza aggressiva ed inquietante. Non si tratta – prosegue Ciatto – soltanto di far riferimento agli eventi criminosi che si sono succeduti negli ultimi giorni (rapine e atti vandalici), ma di una vera e propria incombente, arrogante, palese violazione delle regole minime della convivenza civile».
Ciatto suppone che i gruppi criminali menzionati nella lettera, per quanto disorganicamente, «non siano del tutto scollegati da fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso. Si tratta di ristabilire la presenza dello Stato in interi pezzi della città». Per l’ex capogruppo Pd al consiglio comunale, oggi indipendente, si è dinnanzi ad un giro di boa: «Se vogliamo evitare che gli onesti si chiudano in casa per sempre – scrive – bisogna intervenire subito».
Le reazioni sono fredde, quando non critiche: «Il consigliere Ciatto non sta dicendo nulla di nuovo – dice Rosario Cunsolo, presidente dell’associazione antiracket Libera Impresa -. La città ormai è degradata per mancanza di lavoro, è diventata una periferia della Città metropolitana. Un degrado provocato in tutti questi anni da tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite. Anziché mandare una lettera aperta – conclude Cunsolo – Ciatto avrebbe fatto meglio andare dalle forze dell’ordine per denunciare il tutto».
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Bella, presidente della Confcommercio cittadina: «Sono problematiche che già si conoscevano, anche se è vero che negli ultimi anni c’è stata un escalation della micro criminalità. A nostro avviso è necessario rafforzare la sicurezza con l’installazione di sistemi di video sorveglianza e il potenziamento del corpo della polizia municipale. Ma parliamo di proposte che avevamo avanzato anni addietro. E poi – conclude Bella – il degrado presente deriverebbe anche dalla mancanza di lavoro».
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