Paternò, bollette dell’acqua sempre più care «Costa di più del petrolio, meglio non lavarsi»

La sede dell’Ama, società che gestisce il servizio idrico a Paternò, è presa d’assalto. Le proteste dei cittadini sono arrivate in via Emanuele Bellia, dove si sono presentati i paternesi nelle cui abitazioni sono state recapitate le bollette per la fornitura dell’acqua. Circa 17mila fatture imbucate nelle case di altrettanti utenti che, quasi tutti, le hanno trovate troppo esose. Tra conguagli 2014 e il primo trimestre 2016 i cittadini vogliono chiarezza su una fatturazione relativa a un consumo idrico considerato spropositato. Addirittura triplicato o quadruplicato rispetto a pochi anni fa. 

«Vivo da solo con mia moglie. Dovrò pagare quasi 200 euro – dice un anziano di 80 anni di Paternò che da ore attende in fila per avere chiarezza sulla fattura – Francamente è quasi impossibile che abbiamo consumato tutta questa acqua. C’è qualcosa che non va in questo sistema». Sulla stessa lunghezza d’onda anche una madre di 52 anni che abita sempre in città: «L’acqua è diventata più cara del petrolio – esordisce la casalinga apparsa infuriata in possesso di una bolletta il cui importo era di circa 220 euro – ci chiedono di non lavarci più o di non bere». Il problema è legato all’introduzione, dallo scorso anno, di una nuova modalità nel conteggio delle tariffe. Si paga non più a quota fissa ma sulla base del consumo effettivo registrato casa per casa. Per calcolare il costo dell’acqua, bisogna basarsi su alcune fasce di consumo individuate dalla stessa azienda.

Nel dettaglio sarebbero oltre 15mila gli utenti paternesi che hanno superato in tre mesi i 51 metri cubi di acqua: ossia la fascia media di consumo nella quale, secondo l’Ama, si colloca il nucleo familiare tipo. A rispondere alla critiche dei cittadini il direttore generale dell’azienda, Iano Garraffo: «La spesa è legata all’effettivo consumo che avviene in ogni singola famiglia – dice – dallo scorso anno invitiamo i cittadini a evitare sprechi e ad avere un uso più cosciente del consumo idrico». 

La commissione consiliare al Bilancio presieduta da Nino Valore lunedì mattina incontrerà il presidente dell’Ama Giuseppe Rapisarda al quale saranno presentate due proposte per venire incontro alle esigenze dei cittadini: aumentare la fascia media di consumo trimestrale da 51 a 60 metri cubi e agevolazioni per le fasce economicamente deboli della città. Nel frattempo, l’Ama sta lavorando per migliorare il servizio grazie al finanziamento che è stato ottenuto, quasi quattro milioni di euro per rifare in toto la conduttura idrica di interi quartieri.

Salvatore Caruso

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