Pasticcio-Nocerina: penalizzate altre sette squadre

di Gabriele Bonafede

Con la conferma per la sentenza d’esclusione della Nocerina a partire dalla 22° giornata del campionato di Lega Pro prima divisione girone B, la FIGC infligge di fatto pesanti penalizzazioni ad altre sette squadre. Si tratta di quelle squadre che, non avendo conseguito la vittoria a tavolino ma l’omologazione del risultato effettivo sul campo ottenuto con la Nocerina prima della squalifica, perdono i punti che appunto non hanno ottenuto sul campo perché non hanno vinto contro la Nocerina nelle partite giocate fino alla squalifica della squadra campana.

Nocerina, stadio. Foto tratta da “Associazione Nocerini”

Le sette squadre, così penalizzate in confronto alle altre, perdono un totale di 19 punti. Le squadre sono precisamente: Viareggio, Paganese, L’Aquila, Ascoli, Barletta, Grosseto e Perugia.

Quella che se la passa peggio è il Viareggio che ha giocato le due partite in programma con la Nocerina, sia all’andata sia al ritorno, senza vincerne nemmeno una: ha ottenuto un pareggio all’andata e subito una sconfitta al ritorno. Così il Viareggio perde un totale di cinque punti rispetto a quelli ottenuti con due vittorie a tavolino (o con una vittoria sul campo e una a tavolino) contro la Nocerina da altre squadre più fortunate: quelle che di atto vincono a tavolino a partire dalla 22° giornata del campionato.

Perdono di fatto tre punti la squadra dell’Aquila e la Paganese. Infine due punti sono di fatto persi da Ascoli, Barletta, Grosseto e Perugia, che hanno ottenuto un pareggio con la Nocerina.

In particolare, il Perugia lotta per la promozione con una diretta rivale, il Frosinone, che invece, grazie alla esclusione della Nocerina con effetto alla 22° giornata, raccoglie sei punti negli incontri con la squadra squalificata: tre sul campo all’andata e altri tre, senza giocare per effetto della sentenza, al ritorno.

Immagine di Nocerina Palermo 1 – 2 nell’ultima stagione dei rosanero in C.

Insomma, il campionato di Lega Pro Prima Divisione Girone B 2013-2014 è totalmente falsato al solo fine di dare una “punizione esemplare” alla Nocerina che, tra l’altro, a molti appare assolutamente esagerata rispetto ad altre sentenze.  Così facendo la ”legge” del calcio non è uguale per tutti: le sette squadre qui citate sono di fatto anche loro penalizzate senza aver commesso alcun illecito.

Ecco le squadre implicitamente penalizzate dalla “sentenza-Nocerina”, confermata qualche giorno fa in appello: Viareggio (5 punti), L’Aquila (3 punti), Paganese (3 punti), Ascoli (2 punti), Barletta (2 punti), Grosseto (2 punti), Perugia (2 punti).

Si tratta di un enorme pasticcio del quale la FIGC non sembra interessarsi più di tanto: queste società sono piccole e non appartengono ai grandi gruppi economici che guidano il calcio e che hanno falsato interi campionati, come ha fatto la Juventus recentemente, o il Milan negli ann’80, senza dover subire alcuna esclusione ma solo una retrocessione .

Tutto ciò, aggiunto a tante incredibili decisioni prese nel corso degli anni, tra le quali una delle più assurde fu la promozione d’ufficio della Fiorentina dalla serie C2 alla B alcuni anni orsono, rende ormai nulla la credibilità della “giustizia” sportiva. Con un quadro del genere non stupisce che il calcio italiano sprofondi sempre più in basso.

Violenza in uno stadio del Brasile foto tratta www.da zerottonove.it

Inoltre, la sentenza sancisce la possibilità di escludere una società per la cosiddetta “responsabilità oggettiva”, leggi: responsabilità della società sportiva su tutto quello che succede in campo e dintorni anche se la società non ne sa nulla. Il che consegna ai tifosi estremisti un’ulteriore arma di ricatto nei confronti delle società, della quale non se ne sentiva alcun bisogno: la sentenza finisce, nei fatti, per premiare chi doveva essere punito e per punire i tifosi corretti.

Curva-nord Inter a San Siro: striscione razzista. Foto tratta da www.sportemotori.blogosfere.it

In altre parole, d’ora in poi qualsiasi gruppo di esagitati o, peggio, delinquenti più o meno organizzati, potrà ricattare i proprietari delle società sportive, soprattutto quelle piccole, per ottenere qualsiasi cosa (soldi, visibilità, regalie, etc.), minacciando di creare una situazione di “responsabilità oggettiva” con una semplice invasione di campo o simili.

Fine definitiva del calcio italiano come sport? Probabilmente sì: ormai è tutto un pasticcio colossale che umilia i veri sportivi e i veri appassionati e favorisce altri.

Gabriele Bonafede

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