Partito democratico, ombre su campagna tessere «Boom iscrizioni», l’anno scorso Catania in coda

Il tesseramento del Partito democratico è agli sgoccioli e, come prevedibile, tra le diverse correnti che animano il partito di governo iniziano a circolare veleni e polemiche. L’ultima, nel territorio catanese, vedrebbe contrapposta la cosiddetta area Cgil – rappresentata dalla deputata regionale Concetta Raia e, in città, dall’assessore Angelo Villari –  e quella legata alle altre fazioni storicamente contrapposte. Il fulcro della querelle sono, questa volta, le modalità di rilascio delle tessere e, in particolar modo, l’istituzione nel prossimo weekend di alcuni gazebo in cui – secondo il vicesegretario provinciale Jacopo Torrisi – sarebbe possibile iscriversi in «qualsiasi circolo, anche senza la presenza del segretario». Per esempio un simpatizzante dem di Giarre potrebbe fare richiesta di tesseramento nel circolo del quartiere di Librino. A rincarare la dose su Facebook è la stessa Raia, che scrive: «Non condividiamo le furbate o i brogli. Ci faremo sentire nei prossimi giorni».

Secondo Torrisi, il regolamento nazionale prevede che la tessera venga fatta dal segretario del circolo di residenza o da un comitato scelto dalla commissione provinciale di garanzia. «È chiaro che il segretario non si può trovare in sei o sette gazebo diversi, ciò vuol dire che i cittadini si potranno iscrivere affidandosi nelle mani di chissà chi». «Io sono felice che Catania possa diventare una delle prime città per numero di iscritti, ma mi sembra molto strano visto che l’anno scorso il capoluogo etneo è stato l’ultimo. Seguiamo le regole. Altri meccanismi sono molto gravi e non dovrebbero esserci», attacca. «Abbiamo fatto una serie di riunioni per definire il funzionamento delle tessere – continua il dirigente a MeridioNews – anche se c’è un regolamento nazionale non c’è molto da discutere. Si era valutata la possibilità per i segretari dei circoli di fare dei gazebo di tesseramento extra nelle piazze, cosa prevista dal nostro statuto». «Il segretario provinciale Enzo Napoli però – continua Torrisi –  ha trasformato il tutto in una decisione unilaterale, presa senza consultare nessuno, tra l’altro dando la possibilità di un tesseramento in tutti i circoli, cosa assolutamente proibita dal regolamento».

A questa questione, secondo alcune fonti interne, si aggiungerebbe inoltre un aumento imprevisto del numero di tessere fatte on-line, proprio a ridosso della chiusura. Un incremento dietro al quale potrebbe celarsi la voglia dei singoli rappresentanti di aumentare il proprio peso politico grazie al numero di iscritti all’interno del proprio circolo. «Pare siano state fatte 2.500 tessere in più rispetto all’anno precedente – spiegano – E dai bonifici effettuati su Internet è possibile vedere che sono stati fatti tutti negli ultimi mesi». Ipotesi però nettamente smentita da Enzo Napoli a cui «non risulta nessun incremento» e che conferma di aver già inviato l’anagrafica degli iscritti del 2015 al nazionale. Sulle critiche mosse da Torrisi, inoltre, Napoli parla di «assoluta normalità». 

«Da quando è nato, il Partito democratico organizza giornate straordinarie di tesseramento, nei circoli o nei banchetti pubblici – chiarisce Napoli a MeridioNews – Non è una cosa che ci siamo inventati noi e si fa in tutt’Italia. Le opposizioni di Torrisi mi stupiscono visto che dovrebbe conoscere bene le nostre regole – continua Napoli –  Tutte le richieste, tra l’altro, sono sottoposte al vaglio della commissione provinciale di garanzia». Sulla presunta assenza del segretario di circolo Napoli chiarisce: «Sul momento è possibile rilasciare le tessere ma queste verranno poi controllate e validate ,così come si fa per le iscrizioni on-line». E, infine, aggiunge con una punta di acredine: «Spieghiamo a Torrisi che alla festa de l’Unità c’era un banchetto e ci si poteva iscrivere in tutti i circoli della Sicilia, a dimostrazione che il documento finale lo sigla il segretario del circolo ma la richiesta si può fare ovunque». 

Mattia S. Gangi

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