Partinico, da domani attivo il Covid-Hospital al Civico Ma è già polemica. «Diventerà lazzaretto della provincia»

Guardia Medica di Partinico attiva 24 ore su 24 e potenziamento del Pronto Soccorso di Alcamo. Sono le iniziative adottate a favore della comunità del comprensorio da domani, sabato 14 marzo alle ore 20, quando l’ospedale Civico di Partinico diventerà Covid-Hospital, esclusivamente utilizzato per le finalità di cura di pazienti affetti da Coronoavirus. Conseguentemente sarà funzionante per accogliere pazienti con sintomi non gravi, gravi e gravissimi (che richiedono il ricovero in terapia intensiva). A Partinico funzionerà a pieno regime un presidio di Continuità Assistenziale in via Benevento e, non solo come fatto finora nelle ore serali e nelle giornate festive e prefestive, ma h24 e sempre con la presenza di due medici.

In accordo con l’Azienda sanitaria di Trapani è stato potenziato il Pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo anche con personale proveniente dal Civico di Partinico per rispondere ai bisogni di salute di un’utenza maggiore. Il potenziamento è stato reso possibile grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto da Asp di Palermo ed Asp di Trapani che hanno avviato un percorso condiviso con l’Assessorato regionale alla Salute. L’Azienda sanitaria provinciale di Palermo non ha rinunciato a nessuna delle attività svolte da sempre all’interno dell’ospedale di Partinico, attività che sono, comunque, garantite presso le sedi territoriali dove gli utenti potranno anche trovare consulenza in urgenza per alcune particolari patologie che riguardano urologia, chirurgia e medicina.

Gli ambulatori di diabetologia continueranno a funzionare a pieno ritmo presso i locali precedentemente destinati al consultorio familiare. Alcune attività saranno svolte anche all’interno di camper aziendali. «La gravità del momento che stiamo vivendo – sottolinea il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – ha imposto a tutti uno spirito di adattamento volto ad affrontare le nuove emergenze, ma sicuramente quando tutto questo sarà finito la comunità avrà a disposizione un ospedale rinnovato, moderno ed esempio di professionalità per tutta la nazione». Tuttavia, non sono mancate perplessità e polemiche seguite alla decisione di destinare a questa finalità proprio l’ospedale di Partinico. Come quelle sollevate dal consigliere comunale Pietro Rao: «Sapete, cari partinicesi, che l’ospedale di Partinico è punto di riferimento di quasi 100.000 persone durante l’inverno e di 200.000 durante il periodo estivo? Dunque il nostro ospedale, quello a cui facciamo riferimento per le nascite così come per il primo soccorso, cessa ogni attività ordinaria per essere destinato a fronteggiare l’emergenza Coronavirus lasciando la gente di Partinico in balia di sé stessa». 

«Quanto deciso, sia pure dopo intense e discusse riunioni al buio di alcune stanze, è grave ed offre la misura di come questo paese sia del tutto privo di rappresentanza politica – insiste Rao -. Questo è un appello alle donne ed agli uomini di buona volontà di Partinico, aiutateci ad impedire che il nostro ospedale diventi il lazzaretto della provincia occidentale di Palermo, fatelo per i vostri cari, per gli ammalati che ciascuno di noi conta in famiglia, fatelo per i più fragili, per gli anziani e per i bambini, per chi necessità di terapie continuative e per il vostro diritto ad avere un soccorso sanitario immediato in caso di necessità», è l’appello de consigliere, che parla direttamente ai suoi concittadini. E si domanda perché non ospitare lo stesso presidio, piuttosto, negli spazi dell’ospedale militare di Palermo, ad esempio.

«Accettiamo lo stato d’emergenza e la nostra città risponderà con lo stesso grande cuore che la caratterizza, ma non accettiamo che venga fatta carne da macello dei partinicesi. Ci troviamo davanti ad un silenzio imbarazzante e a tratti disarmante, la politica cittadina, se ancora di politica si può parlare, è scappata, ha abbassato la testa a quanto disposto dalla Regione, un silenzio che fa paura e che getta fango in faccia a tutta la gente di Partinico». Pietro Rao, insomma, non ci sta. E lancia addirittura una petizione «affinché l’ospedale di Partinico non sia interamente dedicato a chi è infettato dal Coronavirus, a loro va il nostro sostegno ma non si può rischiare di morire per scelte di chi non conosce i popoli». E parla, infine, di una città «violentata e priva di ogni diritto»

Silvia Buffa

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