Partecipate, l’opposizione chiede più chiarezza Messina: «Azioni scellerate sotto gli occhi di tutti»

«Qualche mese fa il consiglio comunale di Catania ha approvato all’unanimità un regolamento che prevede un’azione di controllo sulle società partecipate, ma in realtà tutto quello che succede i consiglieri lo vengono a sapere dai giornali». Ha il dente avvelenato Giuseppe Castiglione, capogruppo del partito di opposizione Grande Catania. Il consigliere comunale, insieme ai gruppi Area Popolare e Forza Italia, ha convocato questa mattina una conferenza stampa per discutere la situazione delle aziende partecipate di cui il Comune è azionista di maggioranza. 

Le forze di opposizione hanno definito la situazione di Asec Trade, Multiservizi, Sostare, Amt e Sidra «allarmante» in virtù di una mancanza di governance chiara da parte dell’ente territoriale, e hanno chiesto maggiore chiarezza sul loro stato di salute. «E’ indubbio che sono gravate da problemi seri come buchi di bilancio, contratti di solidarietà per il personale, mancanza di nuovi contratti di servizio e eccesso di proroga per quelli vecchi con rischio di ricorsi legali in quanto fuori legge. Senza contare che invece ai dirigenti vengono spesso attribuiti premi di produzione come i superminimi», hanno spiegato i rappresentanti dell’opposizione. 

A destare le preoccupazioni maggiori sono i proclami dell’amministrazione e l’assenza di un ragionamento politico limpido. Secondo il capogruppo di Area Popolare Manlio Messina la città di Catania corre il rischio «di svendere un gioiello di famiglia come l’Asec Trade – azienda che ha il monopolio della fornitura di gas nel capoluogo etneo – che non si capisce come abbia fatto a chiudere in passivo e – continua – di un ricorso al Tar da parte dell’azienda Sostare alla quale sono state presentate proroghe del contratto di servizio per troppi anni». 

La situazione è dunque delicata e Messina ha azzardato anche un previsione drastica asserendo che «il Comune di Catania a fronte del nodo partecipate rischia il default». La motivazione dell’affermazione risiederebbe in azioni «scellerate sotto gli occhi di tutti», ha detto Messina. Gli esempi che sarebbero stati oggetto di cattiva gestione sono principalmente il bando per addetto stampa emanato dall’Azienda metropolitana trasporti etnea, e il bando per la ricerca di un dirigente esterno da parte della Sostare

Sul primo caso Messina ha arringato: «Il dipendente comunale Nuccio Molino ha le competenze e i requisti per la figura di addetto stampa ricercata dall’Amt ma attualmente è relegato ad altre mansioni, così come Giuseppe Lazzaro Danzuso che ricopre lo stesso ruolo per Asec Trade e per il Comune di Catania». Dello stesso avviso il presidente della commissione Bilancio Vincenzo Parisi. «L’amministrazione di Enzo Bianco parla tanto di economizzare le spese e di doversi attenere a un principio di spending review e poi non fa indagini interne per la ricerca di risorse che già possiede? Tutto questo mi sembra assurdo», ha affermato. Ma tutto ciò sembra rientrare, secondo Parisi, in un percorso in cui il ruolo dell’amministrazione «manca di programmazione, controllo e piani industriali». 

E sulla figura di addetto stampa Amt, Messina ha rincarato la dose: «La professionalità che lavora per Asec Trade, che gli addetti ai lavori dicono non mandi più di due comunicati stampa all’anno, guadagna 50mila euro annui. Mi sembra che pagare 25mila euro per un comunicato stampa sia un po’ troppo». Per l’esattezza dal sito dell’Asec, nella sezione consulenze esterne, si evince che Giuseppe Lazzaro Danzuso percepisce 35mila euro annui per l’attività di comunicazione e ufficio stampa. 

La soluzione prospettata dai capigruppo dell’opposizione si articola, quindi, secondo due principi: maggiore chiarezza nei rapporti tra amministrazione e aziende partecipate, e ricerca delle professionalità all’interno dell’ente per far fronte alla crisi registrata. 

Per farsi sentire le forze consiliari hanno chiesto al presidente del consiglio Francesca Raciti un consiglio straordinario che è stato fissato per giorno 5 marzo. «In questa occasione proporremo all’Aula un documento programmatico sul regolamento delle partecipate per presentare l’idea che l’opposizione ha del futuro delle aziende e – prosegue Messina – ci auguriamo che i colleghi lo approvino per il bene della città». 

Contestualmente la commissione Bilancio sta provvedendo a incontrare i presidenti delle partecipate per fare il punto sullo stato di salute delle società. L’opposizione è fiduciosa sull’azione del consiglio comunale in merito al documento che verrà presentato fra qualche settimana, nonostante le ultime sedute siano state sciolte per mancanza di numero legale «in seguito a beghe interne alla maggioranza», ha precisato il consigliere Sebastiano Anastasi di Grande Catania. Un gap su tutti è, secondo Anastasi, la mancata votazione del documento dell’Anci Sicilia per il quale verrà chiesta una nuova audizione. «L’opposizione – conclude Messina – non vota cose che non portano a nulla, non fa da sostegno all’amministrazione Bianco ma da supporto alla città sia sulla questione delle aziende partecipate che su tutto il resto, assumendo un ruolo propositivo al di là delle idee di destra e sinistra».

Cassandra Di Giacomo

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