Partecipate, Bianco presenta piano di riordino Ne restano sette, Amt e Sostare si fondono

Asec Trade, l’azienda per il servizio del gas, si vende. Così come una parte di Asec spa, che detiene la proprietà della rete del gas. L’Amt invece si tiene e si fonda con Sostare. Le società partecipate del Comune di Catania entro un anno diventeranno solo sette. E’ questo il cuore del piano straordinario di razionalizzazione delle aziende controllate da Palazzo degli Elefanti, delineato dal sindaco Enzo Bianco e dall’assessore Giuseppe Girlando e illustrato oggi alla stampa. 

Le misure rispondono a quanto richiesto dalla legge di stabilità del governo Renzi, che dava tempo ai Comuni fino al 31 marzo del 2015 per presentare il piano di riordino, da realizzare entro un anno. «Il documento è già stato trasmesso alla Corte dei Conti – spiega il primo cittadino – così Catania sarà all’avanguardia in Italia. Alcuni atti andranno sottoposti al Consiglio comunale, come prevede la norma, e le eventuali modifiche verranno inviate alla Corte dei Conti. Per altri non ci sarà bisogno e saranno i dirigenti ad attuarli».

Erano sette le società partecipate che già la precedente giunta guidata da Raffaele Stancanelli aveva messo in liquidazione o dismissione. Adesso arrivano a 15. Con la differenza che l’amministrazione Bianco salva la Multiservizi e l’Azienda municipale trasporti, fondendola con Sostare – «come avviene in tante altre città italiane», precisa Bianco – e venderà l’Asec trade. Dovrebbero dunque rimanere di proprietà del Comune: Acoset-Azienda consortile servizi etnei (che gestisce il servizio idrico nei paesi etnei), SidraMultiservizi, Fondazione Verga, l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini, Amt e Sostare insieme. «Nessun lavoratore verrà licenziato, i dipendenti di Asec trade verranno garantiti», sottolinea Girlando. 

L’amministrazione fa i conti: prevede di incassare 40 milioni di euro dalla dismissione e, col piano di riordino a pieno regime, di risparmiare 2 milioni di euro all’anno. «Verranno cancellati consigli di amministrazione e direzioni, i cosiddetti costi della politica», sottolinea il sindaco. La cessione più importante riguarda Asec trade, il cui valore, hanno stimato gli uffici del Comune, varia tra gli 8 e gli 11 milioni di euro, alla luce dei contratti di cui è titolare che coprono 40mila utenti. «Le modalità di cessione verranno decise dal mercato», precisa Bianco. «Verrà chiesto alla dirigenza della società di trovare le modalità migliori per il Comune», aggiunge Girlando. Il valore di Asec spa, proprietaria della rete del gas, è stato stimato in 35 milioni di euro. Ma si attende la risposta dell’Authority sulla rivalorizzazione della rete, chiesta dal Comune, secondo cui il valore potrebbe quasi raddoppiare arrivando a 65 milioni di euro

L’amministrazione Bianco prova così anche a rispondere alle critiche avanzate negli scorsi mesi dalla Corte dei conti che accusava di non aver applicato le misure correttive richieste nella gestione delle partecipate. «La Corte – replica Girlando – ha assunto molte volte il ruolo di controllore delle attività non solo contabili ma anche semi politiche. Non tutte le censure portano a sanzioni. In ogni caso – continua – da adesso in poi Catania è la prima della classe, la legge di stabilità è stata approvata a dicembre 2014, credo che non saranno tanti i Comuni italiani in regola con la norma». 

Nelle ultime settimane numerosi consiglieri avevano invitato l’amministrazione a rendere noti i provvedimenti da adottare per risolvere la situazione debitoria di alcune partecipate (Sostare ad esempio ha chiuso il 2014 con un rosso stimato in 800mila euro). Così come perplessità e critiche erano state sollevate su alcuni bandi: quello per direttore generale di Sostare e per l’ufficio stampa dell’Amt.

Altro tema caldo sono i contratti di servizio scaduti da più di un anno per società come Sostare e Multiservizi. Su quest’ultimo punto l’assessore Girlando annuncia: «Sostare e Amt confluiranno in un’unica società ma avranno due divisioni separate, quindi con due contratti di servizio diversi. Quello di Sostare è pronto, entro fine aprile lo presenteremo». E si dice sereno rispetto al clima che troverà in consiglio: «Quello presentato oggi è un piano di progettualità, i vari passaggi di questa progettualità che riguarderanno concretamente la dismissione o la fusione delle aziende passeranno in consiglio. Ci potranno essere delle modifiche, ma le linee guida dovranno rimanere. Credo – conclude – che le decisioni siano in linea con i desiderata dei consiglieri che hanno chiesto a gran voce il mantenimento della Multiservizi e la fusione di Amt e Sostare». 

E’, infine, notizia di oggi che il dirigente generale dell’Amt Carlo Pino si è dimesso appena tre mesi dopo aver vinto il concorso. «Non ho ancora formalmente ricevuto la notizia – risponde Girlando – curerò di informarmi sulle ragioni». Sullo sfondo ci sarebbero punti di vista inconciliabili con il presidente Carlo Lungaro

Salvo Catalano

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