Inizia oggi la stagione balneare 2016 in Sicilia e durerà sette mesi, per chiudersi il 31 ottobre. E anche quest’anno la Regione Sicilia stila l’elenco dei siti lungo le coste dell’Isola dove non è possibile fare il bagno, o per cause di inquinamento, o per motivi di sicurezza, o perché aree protette e oasi naturali.
Saranno le aziende sanitarie provinciali – tutte a eccezione di Enna – a dover monitorare lo stato di salute del mare. I direttori dei dipartimenti di prevenzione e i direttori dei laboratori di sanità pubblica hanno l’obbligo poi di comunicare «con la massima tempestività» ai sindaci i tratti non balneabili.
Per i semplici cittadini è a disposizione uno strumento prezioso, il sito del ministero della Salute Portaleacque.it, dove è possibile controllare, Comune per Comune, tutti i tratti di spiaggia. Se esistono le condizioni per la balneazione si colorano di verde, altrimenti comparirà il rosso. Le valutazioni si basano proprio sui risultati delle acque analizzate.
Tra le zone vietate compaiono tutte le foci dei corsi d’acqua, le aree prossime ai porti e ai porticcioli, gli scarichi dei depuratori, ma anche località prese d’assalto nei mesi estivi, come il porticciolo di San Giovanni Li Cuti a Catania. I sindaci, poi, sono tenuti a collocare i cartelli metallici di divieto, «in numero adeguato e posizionati in aree facilmente visibili, di formato minimo 50 per 80 centimetri, i cui contenuti devono essere espressi almeno in due lingue».
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