Parco Uditore, firmato il protocollo per la gestione Collaborazione tra Comune, Forestale e cooperativa

La giunta comunale di Palermo ha dato l’ok al protocollo d’intesa per la gestione del Parco Uditore, firmato anche dalla omonima cooperativa sociale e dal Corpo forestale della Regione siciliana. La sottoscrizione del documento è avvenuta ieri durante la Festa dell’ambiente, che si è svolta all’interno del parco cittadino. A rappresentare gli enti coinvolti c’erano l’assessore comunale al Verde pubblico Sergio Marino, l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce, il responsabile dell’area Sicurezza del Corpo forestale Giacomo Talluto e il presidente della cooperativa sociale Piero D’Angelo.

Il protocollo, cha ha decorrenza immediata, prevede la collaborazione tra le parti firmatarie per la diffusione delle inizaiative che si svolgeranno all’interno del Parco Uditore. Il documento rimarrà in vigore per un anno e potrà essere rinnovato per altri 12 mesi su richiesta delle parti. Il Comune metterà a disposizione della cooperativa personale e mezzi per lo svoglimento delle attività all’interno del parco cittadino e per la cura del verde, in particolare per quel che riguarda i lavori di potatura. La cooperativa, da parte sua, si imepgna a fornire il suppoorto tecnico organizzativo per le attività promosse dall’amministrazione e a trasmettere il calendario degli interventi operativi e delle attività agronomiche previste.

«Da circa tre anni ci occupiamo della gestione e della manutenzione del parco», dice Piero D’Angelo, presidente della cooperativa sociale Parco Uditore. «L’amministrazione comunale non ha mai avuto un effettivo ruolo operativo, con la firma del protocollo c’è invece un coinvolgimento ufficiale del Comune e, in seconda battuta, della Regione, che è proprietaria dell’area. Fino ad ora noi della cooperativa ci siamo impegnati facendo ricorso soltanto ai nostri mezzi. Per la gestione dell’ordinaria amministrazione siamo in dieci, quando invece dobbiamo organizzare manifestazioni in cui l’afflusso dei cittadini aumenta, altri volontari ci danno una mano. La firma del protocollo – conclude – è un punto di partenza al quale bisogna dare seguito con effetti concreti»

Manlio Melluso

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