Come anticipato in precedenza, si stanno muovendo alcuni passi in avanti per la realizzazione del Parco di Villa Turrisi. Adesso vediamo nello specifico quali sono le prossime mosse dell’amministrazione comunale. «Siamo obbligati – spiega l’architetto Mario Li Castri, capo area tecnica della Riqualificazione Urbana – a seguire due velocità: per la greenway ci sono a disposizione 4,7 milioni del Patto per Palermo messi a disposizione dal governo nazionale; per il parco di nuova concezione serve un regolamento che includa anche le parti private».
Relativamente alla greenway, le somme sono state stanziate dal Cipe con la delibera del 10 agosto 2016, e ora si aspetta la registrazione da parte della Corte dei Conti. Poi il Comune emanerà il bando, che sarà nella forma di un concorso internazionale di progettazione diviso in due fasi. La prima è un concorso di idee, che proclamerà 10 vincitori, per i quali il premio sarà la progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva), ovvero la seconda fase. Il progetto non coinvolge solo l’ex tracciato ferroviario Palermo-Camporeale in senso stretto, ma anche le aree limitrofe di verde pubblico.
«Il percorso – precisa Li Castri – si snoderà dalla circonvallazione (altezza Parco Uditore) fino a Monreale, avendo il progetto valenza metropolitana e non solo cittadina. Gli uffici stanno lavorando al bando, che sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro un mese dalla registrazione delle somme. Da quel momento verranno concessi 3-4 mesi per il concorso, poi circa altri 4 mesi per la progettazione». Quindi è possibile che a settembre 2017 venga emanato il bando di gara per appaltare i lavori, il cui iter dovrebbe occupare i successivi 6 mesi. Di conseguenza, la partenza del cantiere dovrebbe avvenire (a meno di imprevisti, tipo ricorsi amministrativi) nella primavera 2018.
Passando invece all’iter per il parco, c’è da dire che attualmente l’area del Verde e quella della Riqualificazione urbana stanno lavorando all’analisi catastale di tutte le proprietà insistenti nel perimetro del futuro parco, al fine di identificare – anche con aerofotografie – eventuali costruzioni abusive (in modo da verificare possibili adesioni a condoni) da sanzionare e demolire. Contestualmente si effettuerà la pulizia del canale Passo di Rigano e del torrente Borsellino che rappresenta il momento embrionale della nascita del parco. Attualmente una ditta privata e la Reset stanno lavorando sul canale Celona, ma presto l’operazione di bonifica si sposterà sugli altri corsi d’acqua. L’idea è di sfruttarli come un reticolo ciclo-pedonale, nel senso che – eliminando gli scarichi e la vegetazione anomala, e ri-naturalizzando gli argini – sarà possibile recuperare sulle sponde lo spazio per percorsi a piedi e per le due ruote.
«L’intento dell’amministrazione – sottolinea Li Castri – non è quello di tombare i canali, anzi in alcuni casi si sta demolendo la copertura di calcestruzzo. Mentre le due operazioni vanno avanti sul terreno (mappatura edifici e pulizia canali), gli uffici stanno cominciando a scrivere le norme per regolamentare il parco, che sarà di nuova concezione, perché al suo interno convivranno attività agricole, attività private e spazi pubblici. Si dovranno contemperare elementi quali vegetazione storica (il cipresseto), i resti dei viali dell’antica Villa Turrisi, ma anche i moderni condomìni che – se in regola – non si potranno certo abbattere. Non è pensabile che il Comune espropri tutta l’area».
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