Parco degli Ulivi, tra vandali e uno stato di semi-abbandono Inaugurato nel 2001, si cerca di recuperare la bambinopoli

Una superficie di quasi 40mila metri quadrati tra l’area di San Nullo e Trappeto, nella parte nord del capoluogo etneo. Parco degli Ulivi è uno degli spazi verdi meno conosciuti di Catania. Inaugurato nel 2001, a tre anni dall’inizio dei lavori cominciati nel 1998, al suo interno conta 317 alberi. Un piccolo polmone verde che sconta ormai un lunga fase di semi-abbandono, nonostante negli anni si siano susseguite alcune iniziative di ripulitura. Percorrendo il viale in pietra lavica dall’ingresso si raggiunge quello che rimane di una piccola bambinopoli, quasi inghiottita dalla vegetazione cresciuta spontaneamente. Un «pessimo stato» messo nero su bianco anche nella sezione del sito web del Comune di Catania in cui vengono descritte le caratteristiche dei parchi e giardini della città. Nello stesso elenco viene indicato il cattivo stato dell’illuminazione. Il parco, infatti, ha una copertura totale ma molti lampioni hanno dovuto fare i conti con gli atti vandalici. Un po’ come la panchina, parzialmente distrutta, che si trova davanti i resti dell’altalena.

Questo parco, insieme al boschetto della Playa, rientra in un progetto del Comune di Catania per la realizzazione di un parco giochi inclusivo. Una sorta di bambinopoli accessibile anche agli utenti ostacolati da deficit motori o sensoriali. L’operazione costerà in totale 180mila euro di cui la metà andranno a essere investiti nel polmone verde di via Concetta Bonaventura. Il progetto prevede l’ampliamento della pavimentazione in colato di gomma e l’istallazione di nuove giostre tra cui un’altalena a cesto, un gioco composto da scivoli e un canestro a tre uscite. Originariamente in questo parco erano presenti uno scivolo e un dondolo fisso. Di entrambi, però, non c’è più traccia. 

Proseguendo lungo il viale principale si raggiunge un campo da calcetto con una sola porta. Per sostituire l’altra chi frequenta il parco ha posizionato due grosse pietre a fare da pali. Lungo la strada principale sono state disseminate alcune panche in pietra lavica, ma quasi tutte risultano inghiottite dalla vegetazione cresciuta indisturbata. La stessa che rende poco visibili alcune antiche case coloniali. Non è migliore la situazione delle staccionate in legno. I resti, ossia dei pali in legno ormai inutilizzabili, sono accumulati sotto alcuni alberi. Unica assente, tra degrado e abbandono generale, è la spazzatura. Una delle operazioni più importanti di ripulitura risale al 2019, come impresso in un cartello appeso nel cancello d’ingresso.

A dicembre dello scorso anno, il Comune ha pubblicato un avviso per ricercare associazioni disposte a prendersi cura, in maniera gratuita, di alcuni spazi verdi della città. Oltre al parco degli Ulivi, Palazzo degli elefanti cerca una collaborazione per la gestione del boschetto della Playa, parco Gioeni, Bastione degli Infetti e il parco Fenoglietti.

Dario De Luca

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