Un parcheggio per coppiette in pieno centro città. E’ la singolare proposta di Giovanni La Magna, consigliere ventisettenne della terza cirscoscrizione che lancia l’idea di un nido d’amore urbano per porre sotto i riflettori il degrado in cui versa una parte della municipalità Borgo-Sanzio. Il luogo prescelto per il possibile love parking? Uno slargo in via dei Salesiani, vicino allo sbocco della Circonvallazione che porta in viale Vincenzo Giuffrida, nella Catania in. Una proposta di certo eclatante e che tra i cittadini sta già suscitando scalpore, entusiasmi e qualche rossore.
Una «provocazione», la definisce il giovane consigliere Pdl, per destare interesse su una zona abbandonata all’incuria. E la scelta non è casuale. Infatti, a diventare un parcheggio dell’amore attrezzato e legale sarebbe un luogo non nuovo alle coppie di amanti catanesi. «Io e il mio ragazzo ci appartiamo spesso da quella parti, proprio davanti al cancello della Sidra – racconta Ilaria – perché è tranquillo. Anche se a volte ci capita di dover tornare indietro perché c’è troppa confusione». Infatti, complice il buio, complice la posizione nascosta a due passi dal centro, da anni i piccioncini etnei vi si recano per appartarsi in cerca di un po’ di intimità. Con buona pace degli abitanti della zona, per cui il fenomeno è normale amministrazione. «Costruire un parcheggio qui ha pro e contro» dice Luca, giovane abitante della zona. Sarebbe più sicuro per chi si apparta, ma compretterebbe il decoro del quartiere. I ragazzi si fermano comunque, racconta, come testimoniano «preservativi e fazzolettini di carta lasciati a terra. Si tratterebbe solo di bonificare e legalizzare». «Non ho nulla contro le coppiette, ma prima bisogna garantire l’igiene e la pulizia», dice Gaetano Parrinello, residente a poca distanza. «Vivo qui da quindici anni ed è sempre stato uno schifo». «In un love parking mi sentirei più sicura», confessa Annamaria, che l’amore in macchina non lo fa perché si sente «scoperta». «Non possiamo nasconderci dietro un dito – afferma La Magna. La mia voleva essere una proposta stravagante, ma che nasconde anche un bisogno reale di sicurezza e di decoro urbano. Le coppiette si appartano lì comunque – racconta – e creare un love parking garantirebbe loro più privacy».
Di sicuro, privacy o non privacy, i giovani catanesi si arrangiano come possono, incappando spesso in esperienze poco piacevoli. Oltre a via dei Salesiani, in città i luoghi dell’amore non mancano di certo. Tra i più famosi e frequentati, per chi non vuole risalire i fianchi del Vulcano, i parcheggi in viale Kennedy, di fronte ai lidi della Playa, o sul litorale che va da Ognina, passando per la Scogliera, fino ad arrivare a Capomulini, nell’Acese. Oppure il Porto, famoso luogo di ritrovo per coppie etero e omosessuali.
Giulia, ad esempio, racconta di una volta in cui, col fidanzato Antonio, si è trovata attorniata da una decina di guardoni in motorino nel parcheggio di un grande supermercato proprio ad Ognina. «Ci ronzavano attorno come vespe», racconta divertita. Oppure Marika e Paolo che, cercata l’intimita alla Playa, sono stati interrotti dall’appuntamento di due presunti spacciatori in auto. «Sul momento ci siamo spaventati. Siamo andati via e abbiamo deciso non tornarci più» ricorda. O come la disavventura di Erica e Fabio alle prese con un gruppo di ragazzini ubriachi, innoqui ma fastidiosi. «Ci hanno bussato sul finestrino per chiederci delle sigarette», ricorda Fabio di quella sera di qualche anno fa. «Adesso mi viene da ridere, ma la ricordo come una delle esperienze più imbarazzanti che mi sia mai capitata».
Tutti concordi: gli irriducibili dell’amore in macchina sembrano apprezzare il concetto del luogo “protetto”, anche in una città come la nostra. «Siamo in Sicilia e la mentalità non è di certo tra le più aperte, ma non ho proposto di costruire una sede della Nasa a Catania – commenta La Magna. Parliamo di qualcosa che esiste già in Italia, a Napoli ad esempio, ed in Europa. Basta cercare su Internet per trovare decine di risultati», conclude. Il più entusiasta dell’idea del consigliere? Marco, tentato dalle possibili comodità e soprattutto sollevato per non dover più «tenere tonnellate di giornali in macchina». Pensando alla possibilità di poter fare di necessità virtù.
[Foto di Paolo Margari]
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