Parcheggi Sostare, interviene il vicesindaco Consoli: «Contro gli abusivi, più vigili in centro»

«Ci concentreremo sulla lotta al racket dei posteggiatori abusivi che, facendo saltare i parcometri della Sostare, ha sfidato l’intera città». Lo ha detto l’assessore alla Polizia urbana e vicesindaco di Catania Marco Consoli spiegando che, su mandato dal primo cittadino Enzo Bianco, ha predisposto una serie di servizi di contrasto al fenomeno. Per farlo, però, serviranno più vigili sulle strade: «Adesso che, trascorse le feste, potremo contare su un maggior numero di uomini a disposizione», ha affermato l’assessore. 

«Innanzitutto – ha detto Consoli – abbiamo attivato la centrale operativa del corpo della Polizia Municipale affinché riceva le segnalazioni dei cittadini, che invitiamo a collaborare, e stili una mappa dettagliata della presenza dei parcheggiatori abusivi in città. E questo non tanto per interventi immediati ma per programmare operazioni apposite». 

«È stato predisposto inoltre – ha aggiunto l’Assessore -, di concerto con il comandate Pietro Belfiore e con il vice comandante Stefano Sorbino, un servizio che prevede l’incremento nei turni di mattina di tre pattuglie per sorvegliare l’area tra le piazze Spirito Santo, Gambino e Manganelli. Si tratta di tre luoghi in cui la rete dei posteggiatori abusivi sarebbe addirittura controllata da una organizzazione criminale, quella che potrebbe aver fatto saltare in aria i parcometri della Sostare».

«Una strategia – ha concluso Consoli – che già lo scorso anno era stata attuata e che adesso è stata riproposta proprio quando il Comune, con Sostare e Amt, ha finalmente regolato il sistema dei parcheggi nel centro storico. Il racket degli abusivi ha visto in pericolo i propri interessi, ossia la possibilità di continuare a far pagare un obolo illegale ai cittadini, e ha reagito, come sempre, con la violenza. Ma da quando si è insediata, l’amministrazione Bianco ha lanciato una sfida nei confronti di qualsiasi forma di illegalità, anche costituendosi parte civile nei processi di mafia, e gli atti intimidatori dei giorni scorsi non fermeranno la nostra azione di rigore ma, anzi, ci renderanno più combattivi».

Redazione

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