Paradossi: Comiso ha l’aeroporto, ma ora vogliono chiudere la stazione ferroviaria

Schizofrenica. Solo così può definirsi la politica dei trasporti in Sicilia. Appena due giorni fa, i vertici di Rfi e delle istituzioni siciliane, in occasione del convegno organizzato dalla Cisl sul disastroso sistema ferroviario siciliano, parlavano di rilancio e di rimedi prossimi venturi.

Peccato che, mentre si pronunciavano le solite parole prive di sostanza, i fatti andavano in tutt’altra direzione. A Comiso, infatti, cittadina in provincia di Ragusa, che da poco ha inaugurato il suo aeroporto, si sta smantellando la stazione ferroviaria.

Una scelta che fa infuriare i cittadini:  “Oggi più che mai, viste le tante battaglie per l’apertura dell’aeroporto, la rete ferroviaria comisana dovrebbe essere rinnovata ed ammodernata come collegamento veloce per raggiungere l’aeroporto di Comiso, invece viene smantellata da Rete Ferroviaria Italiana con il tacito silenzio ed approvazione delle istituzioni locali e regionali”.

Da qui un sit-in, promosso dalla  CUB Trasporti (Confederazione Unitaria di Base settore Trasporti) , grazie al quale, ieri  sera, i manifestanti sono riusciti a bloccare  i lavori:

“Dopo il passaggio dell’ultimo treno, alle 20,30 circa, gli operai già si sono messi al lavoro per organizzare l’apertura del cantiere, ma i manifestanti gli sono andati incontro, invadendo praticamente i binari della stazione, e provocando l’immediata sospensione delle attività. I responsabili del cantiere hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che una volta giunte sul posto hanno identificato tutti i presenti- si legge in una nota della CUB Trasporti-

Intanto veniva chiesto lo stop dei lavori; il Sindaco in particolare ha sottolineato l’importanza dell’impianto ferroviario per la città, anche alla luce del prossimo inizio di voli cargo all’aeroporto, ribadendo l’invito a non smontare nulla, perché l’amministrazione era fortemente contraria alla soppressione della stazione.

Si è aperta così una lunga fase interlocutoria tra i responsabili del cantiere e i loro superiori, e tra il Sindaco ed esponenti politici del PD regionale, come anche con la Prefettura. La volontà dei presenti era quella di rimanere sui binari fino alla definitiva sospensione dei lavori, decisione comunicata attorno alle 22,15, assieme alla convocazione del Sindaco a Palermo, presso RFI, per lunedì prossimo. A questo punto i manifestanti, accertatisi che gli operai si preparavano a tornare a casa, hanno lasciato la stazione.

L’iniziativa – prosegue la nota- segna un punto a favore in questa vertenza, e dimostra che senza mobilitazione ogni fase interlocutoria lascia il tempo che trova. L’auspicio è che l’incontro di Palermo faccia desistere RFI dal suo progetto, che oltre ad annullare la stazione di Comiso, danneggia l’intera tratta ferroviaria.

I cittadini di Comiso ora sanno come va difesa la stazione ferroviaria, e che non si deve più parlare di soppressione ma di potenziamento, soprattutto in sinergia con la struttura aeroportuale. Un esempio da seguire anche negli altri impianti della linea, a sostegno di progetti di ammodernamento e riposizionamento del treno al centro della vita collettiva e delle attività produttive”.

 

 

Redazione

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