Paolo Amenta (Anci Sicilia): “Giusto ospitare i minori non accompagnati. Ma a pagare non possono essere i siciliani”

ROMA, PRIMA DEL VOTO PER LE EUROPEE, SI ERA IMPEGNATA A EROGARE I FONDI PER I MINORI ARRIVATI CON LE CARRETTE DEL MARE E OSPITATI NEI CENTRI SICILIANI. ORA SCOPRIAMO CHE PAGHERA’ LA REGIONE: COSI’ PREVEDE LA TERZA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO CROCETTA. “ABBIAMO ANCHE SCOPERTO CHE L’UNIONE EUROPEA EROGA PIU’ SOLDI ALLA SPAGNA, PER RESPINGERE I MIGRANTI, PIUTTOSTO CHE ALL’ITALIA, CHE INVECE LI ACCOGLIE”

“Così non va”, taglia corto Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni (provincia di Siracusa) e vice presidente dell’ANCI Siciliana, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Con Amenta commentiamo i quasi 13 milioni di euro inseriti nella terza manovra finanziaria del Governo regionale di Rosario Crocetta per pagare i centri – quasi 350 – aperti in Sicilia per ospitare i minori non accompagnati arrivati con in barconi grazie, soprattutto, all’operazione Mare Nostrum.

“Per carità – ci dice Amenta – è fuori discussione il fatto che questi minori debbano essere ospitati. Però ho la sensazione che, così facendo, con l’acquiescenza del Governo regionale, stiamo, di fatto, sicilianizzando un problema che, ricordo, è nazionale e dell’intera Unione europea”.

In effetti, quello che sta succedendo è piuttosto strano. Il Governo nazionale, in seguito alla protesta dei Sindaci siciliani, poco prima del voto per le elezioni europee, nel corso di una riunione a Roma, si è impegnato a pagare le rette dei minori ospitati in Sicilia nei centri sorti come funghi negli ultimi mesi.

Non si tratta di ‘spiccioli’. La retta di un minore non accompagnato è stata fissata in 74 euro al giorno. Ogni centro ospita della Sicilia ospita da 12 a 13 minori. A conti fatti, si tratta di un’operazione da circa 80 milioni di euro all’anno.

In un primo momento c’è stato un tentativo di scaricare sui Comuni siciliani, già in grandissima difficoltà economica, il costo delle rette di questi minori. In seguito alle proteste dei Sindaci siciliani – come abbiamo ricordato – Roma si è assunto l’impegno di pagare le rette di questi minori provenienti dai Paesi poveri del mondo.

La sorpresa è arrivata con la terza manovra finanziaria presentata qualche giorno fa dal Governo Crocetta. Dove è previsto uno stanziamento di quasi 13 milioni di euro per questa voce.

“La cosa è preoccupante – ci spiega Amenta -. Se questi soldi li avesse erogati Roma, beh, non ci sarebbero stati problemi. Qui, invece, si sta caricando sul Bilancio della Regione un costo che devono pagare, insieme, lo Stato e l’Unione europea. Se l’Ars approverà questo articolo di legge si creerà un precedente pericoloso: far pagare alla Regione i costi di tale operazione. E questo non è corretto”.

 

“Torno a ribadire – precisa ancora Amenta – che qui non è in discussione il fatto che questi minori debbano essere assistiti. Va invece discusso il perché stanno caricando sulla Sicilia – e quindi sulle famiglie siciliane – il costo di questo servizio sociale”.

“Mi appello di parlamentari di Sala d’Ercole che dovranno esaminare e approvare questa terza manovra finanziaria – dice ancora il vice presidente dell’Anci Sicilia -. E dico: attenzione perché l’operazione Mare Nostrum non è stata interrotta. Va avanti. Ogni giorno registriamo nuovi sbarchi. E si aprono nuovi centri. Certo, qualcuno ci sta guadagnando. Ma nel complesso la Sicilia rischia di straperdere”.

 

“Tutta quest’operazione è sbagliata alla radice – precisa Amenta -. Perché tutte le navi dell’operazione Mare Nostrum debbono attraccare in Sicilia? Questo sforzo dovrebbe essere ripartito con altre Regioni italiane. Invece si parla sempre di Augusta, Pozzallo, Porto Empedocle e, ultimamente, Catania e Palermo”.

“Non solo scontiamo tutti i disagi di un problema che, ripeto, è nazionale ed europeo – aggiunge Amenta – ma adesso ci fanno anche pagare un conto che deve essere pagato dallo Stato e dall’Unione europea”.

“Concludo con una considerazione amara che la dice lunga su tutto quello che sta succedendo con i migranti – precisa ancora il vice presidente dell’Anci siciliana -. Abbiamo appurato che l’Unione europea eroga più soldi alla Spagna, impegnata a rimandare indietro i migranti, che all’Italia che invece li ospita. Tutto questo è inconcepibile”.  

Redazione

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