Panettone Nero Sublime premiato a Bruxelles Fiasconaro:«Serve rivoluzione imprenditoriale»

È il panettone Nero sublime del maestro pasticcere Nicola Fiasconaro, dell’omonima azienda dolciaria siciliana di Castelbuono, in provincia di Palermo, ad essersi aggiudicato la scorsa settimana le tre stelle del Superior Taste Award. Il riconoscimento, assegnato a Bruxelles dall’Istituto internazionale del gusto e della qualità, premia l’ultima creazione del maestro pasticcere dell’omonima azienda dolciaria siciliana di Castelbuono, antico borgo medioevale incastonato nel cuore delle Madonie, a pochi chilometri da Palermo. Spolverato con scaglie di cioccolato di Modica e farcito con fragoline di Ribera, questo nuovo prodotto – presentato a Cibus 2016 – è nato da una sapienza di famiglia, che già 28 anni fa vedeva sfornare i primi panettoni. Per Fiasconaro è la seconda volta che un suo prodotto riceve un simile riconoscimento. Già lo scorso anno a Bruxelles il maestro pasticcere aveva trionfato con il panettone King, arricchito da prelibati canditi di arancia di Sicilia e dalla pregiata uva sultanina profumata ed aromatizzata con vino liquoroso Malvasia. Anche allora, il filo conduttore delle sue creazioni era sempre la Sicilia con le sue produzioni tipiche. 

«In tutte le mie creazioni – dice Fiasconaro – ho scelto di impiegare ingredienti e semilavorati tutti originari delle nove province della Sicilia, incluse le isole, con Malvasia e Passito di Pantelleria». Una preferenza che la giuria composta da 120 chef stellati, esperti del settore che ogni anno radunano il meglio dell’alimentazione, ha sempre dimostrato di gradire. «Questo è il secondo premio che riceviamo – ricorda – e ormai da molti anni Fiasconaro significa panettone, oltre ai dolci tipici locali, dalle cassate ai torroni, in Italia e anche all’estero. In Sicilia c’è questa voglia di riscossa del mondo dell’agroalimentare in Sicilia – sottolinea – dove abbiamo un giacimento di risorse incredibile, ma dove purtroppo non riusciamo a trasformare il prodotto agricolo: la nostra azienda è riuscita a farlo». Per il maestro pasticciere, infatti, in Sicilia occorre una «vera e propria rivoluzione imprenditoriale» per il comparto agricolo e una svolta radicale per il settore agroalimentare. 

«Nella nostra terra – prosegue – manca una vera cultura imprenditoriale. Sicuramente c’è una responsabilità delle istituzioni, ma anche dei produttori e dei trasformatori. La colpa è anche un po’ nostra: basta guardare cosa accade nel resto del mondo per capire che noi rimaniamo ancorati al passato». È la prova per Fiasconaro, verrebbe dal comparto del vino siciliano che in questi anni ha avuto un grande sviluppo nell’Isola: «In questo settore ci sono stati investimenti importanti, alcune piccole aziende sono diventate nel mondo simbolo del buon bere. Speriamo che lo stesso – conclude – si possa realizzare in altri settori rilanciando ad esempio la filiera delle frutta secca ma anche quella del caseario». 

Antonio Mercurio

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