Panepinto (PD): “A Racalmuto le tasse vessano i cittadini”

 

A DENUNCIARLO NON SIAMO NOI O L’EX SINDACO DEL PAESE DI LEONARDO SCIASCIA, MA UN DEPUTATO REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO

da Salvatore Petrotto
ex Sindaco di Racalmuto
riceviamo e pubblichiamo
“Ritengo che cittadini e dipendenti di Racalmuto siano tra i più vessati d’Europa in termini di tasse nonostante la gestione commissariale avrebbe dovuto garantire solo l’ordinaria amministrazione e non spese straordinarie. Ho chiesto l’accesso agli atti del comune Racalmuto perché ritengo che i provvedimenti adottati in termini di costo di tariffe e tasse oltre che la mancata stipula dei contratti con i precari non siano perfettamente in linea con le effettive condizioni finanziarie dell’ente”.

Lo dice il parlamentare regionale PD, Giovanni Panepinto.

Anche una delegazione costituita dai Deputati Nazionali del PD Tonino Moscatt, Maria Iacono ed Angelo Capodicasa, oltre ad incontrasi con Commissari Straordinari del Comune di Racalmuto, ha voluto approfondire il confronto anche con i vertici dell’Ato Gesa AG 2; ma ad oggi senza alcun apprezzabile risultato, visto che migliaia di ingiustificate cartelle esattoriali continuano ad essere notificate ad ogni singolo contribuente racalmutese.

Il 12 febbraio scorso, inoltre, per l’assenza dei commissari che da circa due anni amministrano Racalmuto, per conto del Ministero dell’Interno, è saltato l’incontro all’Assemblea regionale siciliana, a cui doveva partecipare anche l’assessore regionale Nicolò Marino.

Incontro rinviato a data da destinarsi e che era stato fissato dal deputato regionale di 5 Stelle, il saccense Matteo Mangiacavallo, sempre per discutere della Tassa sui rifiuti.

Tale tavolo di discussione avrebbe dovuto aver luogo per rassegnare a chi di dovere quanto emerso nel corso di un’assemblea cittadina, tenutasi a Racalmuto ed organizzata dai giovani di 5 Stelle, a cui sono intervenuti il deputato Mangiacavallo e la senatrice Nunzia Calafato che, in quell’occasione, ha preannunciato l’intenzione di produrre un intervento in Senato sulla situazione di Racalmuto.

Ma quel fatidico incontro presso la sede della IV Commissione legislativa all’Ars è inesorabilmente saltato.

Ricordiamo che in meno di due anni la tassa sui rifiuti a Racalmuto è passata, per le civili abitazioni, dai 3 euro del 2012 agli attuali 9 euro a metro quadro!

Come dire che se nelle città più care d’Italia quali Palermo, Agrigento o Napoli, per una casa di 100 metri quadri si pagano intorno ai 400 euro, a Racalmuto si paga più del doppio, quasi 900 euro!

Eppure il Comune di Racalmuto ed i suoi cittadini, stando agli atti ufficiali, prodotti pubblicamente dagli stessi funzionari comunali e da quelli in servizio presso l’ATO rifiuti, prima del commissariamento, era l’unico paese virtuoso dell’Agrigentino; aveva cioè i conti regola, in quanto erano stati pagati, alla data del 2011, tutti quanti i servizi effettuati, sino all’ultimo centesimo.

Ecco perché cocente ed insopportabile risulta questo ingiustificato salasso che ha fatto balzare di gran lunga al primo posto nel mondo il paese di Sciascia in materia di illegittime tasse comunali!

Chi ha garantito questa tassazione alle stelle? Chi ha sciolto il Comune per delle inesistenti infiltrazioni mafiose?

Ma come è risaputo l’allora ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri che, tra l’altro, nel 2009, aveva, da Prefetto, elaborato un piano regionale sui rifiuti a seguito dell’incarico conferitole dall’allora Presedente della Regione Raffaele Lombardo.

Piano che, ricordiamo, prevedeva in Sicilia la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti attraverso delle discariche private. Piano che soltanto adesso, attraverso le denunce dell’attuale assessore competente, il magistrato in aspettativa, Nicolò Marino, è stato messo, finalmente, in discussione.

Evidentemente, come è ormai risaputo, più di qualcuno ha ostacolato in Sicilia gli impianti pubblici di riciclo dei rifiuti e la raccolta differenziata, inchiodata a livelli percentuali da prefisso telefonico. Ma c’è di più!

C’è infatti chi odia Racalmuto in quanto il Sindaco che lo ha amministrato sino al 2011, e cioè il sottoscritto, si è spinto ben oltre, pagandone delle terribili conseguenze personali; ha osato cioè, denunciare alla Procura della Repubblica di Agrigento delle vistose illegalità in materia di gestione dei rifiuti.

Così, come è successo a Siculiana, paese dove l’attuale vice-presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, è diventato proprietario, oltre che gestore della più grossa discarica privata siciliana, anche a Racalmuto si è proceduto ad un’altrettanto ingiusto scioglimento del Consiglio comunale; il tutto per arginare l’azione arrembante e le denunce penali di chi come me, dal febbraio del 2011, non fa altro che denunciare urbi et orbi, purtroppo quasi del tutto inutilmente, queste illegali gestioni dei rifiuti che hanno fatto balzare alle stelle costi di gestione e tariffe!

Così, con la scusa di inesistenti infiltrazioni mafiose, sono stati fatti fuori i sindaci ed i comuni che si sono ribellati prepotentemente contro i gestori degli impianti e delle discariche private, oltre che delle ditte che, da sei anni a questa parte, effettuano i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in regime di monopolio, attraverso appalti pubblici per svariate centinaia di milioni di euro, assicurati in maniera diretta, senza celebrare cioè delle regolari gare d’appalto!

E io pago!

 

 

 

Redazione

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