Palma, sospesi undici dipendenti comunali Al bar e in gioielleria anziché stare al lavoro

Al bar per prendere il caffè con gli amici, al supermercato per fare la spesa, in chiesa per partecipare al funerale, persino in gioielleria per fare il regalo alla moglie, rigorosamente durante l’orario di lavoro. Con queste accuse undici dipendenti del Comune di Palma di Montechiaro sono stati sospesi dal lavoro per trenta giorni dal gip Alfonso Malato che ha accolto le richieste della sostituta procuratrice Alessandra Russo, che ha diretto le indagini eseguite dai carabinieri del comando locale e della Compagnia di Licata.

I dettagli dell’operazione Torno subito sono stati illustrati nei locali della procura di Agrigento. È stato proprio il procuratore capo, Luigi Patronaggio, a rivelare a inizio di conferenza stampa un dettaglio curioso. «Pensate – ha detto Patronaggio – che tra le persone indagate c’è anche un dipendente che, durante l’orario di lavoro, è stato sorpreso dai carabinieri nella scuola della figlia. Vi si era recato per assistere ad un convegno sulla legalità».

L’inchiesta è scattata per iniziativa dei militari e ha riguardato due anni diversi: nel 2015 e nel 2016. «I carabinieri hanno seguito gli impiegati – ha spiegato la pm Russo – per un mese la prima volta e per lo stesso periodo di tempo la seconda. Le condotte non sono mutate. Continuavano ad assentarsi dal lavoro, procurando un doppio risultato negativo: un danno economico all’ente e uno di immagine». Patronaggio ha poi aggiunto: «In tempi in cui la gente si aspetta tanto dalla pubblica amministrazione, ed è in continuo aumento il numero di giovani senza lavoro, proprio non si può assistere ad episodi simili». Secondo il procuratore, poi, quello di Palma non sarebbe un caso isolato. «Se eseguissimo controlli in altre parti del territorio penso che potremmo trovarci di fronte a situazioni identiche a questa», ha specificato.

In origine il numero degli indagati era di 34, ma la posizione di alcuni lavoratori socialmente utili, «in virtù della loro particolare posizione di lavoro», è stata stralciata. Ora, oltre agli undici dipendenti comunali sospesi dal lavoro dal gip Alfonso Malato, altri 14 hanno ricevuto un’informazione di garanzia. Tra loro anche tre dirigenti del Comune.

«Ci troviamo in presenza – ha detto il capitano Marco Currao, comandante della compagnia carabinieri di Licata – di una prassi disdicevole». Mentre il colonnello Rodrigo Micucci, comandante del reparto operativo, ha annunciato che «il comando provinciale porterà avanti queste attività di controllo su tutto il territorio».

Gero Rizzo

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