Palermo, Zamparini scrive al direttore di Unicredit «Non avete mai dato niente, da noi avete solo preso»

Nei giorni scorsi, Unicredit ha congelato un fido di due milioni e mezzo di euro al Palermo per alcuni strascichi legati alla vicenda Dybala. Adesso il presidente rosanero, Maurizio Zamparini, ha pensato di precisare alcune cose per mezzo di una lettera aperta pubblicata sul sito ufficiale della società e indirizzata all’Istituto di credito: «È con grande dispiacere – comincia il patron friulano – che ho appreso da Vostra comunicazione del blocco affidamento sul conto corrente del Palermo Calcio per la cifra totale dell’affidamento in essere secondo contratto di 2,5 milioni di euro». Il numero uno del club di viale del Fante non le manda certo a dire e attacca: «Ritengo che la Vostra grave decisione sia uno sgarbo a tutta la città di Palermo ed in particolare alla sua tifoseria. In tutti questi anni di mia presidenza, moltissimo ho dato del mio patrimonio per questa città e questa regione: voi, che ereditate nella Vostra storia un nome prestigioso come Banco di Sicilia, nulla avete dato ma solo preso».

Zamparini continua accorato la sua lettera chiedendo chiarimenti alla stessa banca: «Mi volete spiegare, e spiegare ai nostri tifosi e a tutti i cittadini, in nome di quale valore e quale principio trattate un Vostro cliente che sempre è stato corretto, con la decisione di togliere un affidamento che in data di oggi non è utilizzato ma che ci serve per tutti i pagamenti futuri come da budget, budget fatto a inizio anno tenendo conto appunto del Vostro affidamento bancario di 2,5 milioni?». Il presidente spiega anche come il Palermo Calcio sia un’azienda che dà lavoro e «paga stipendi a 164 persone, insegna calcio a 232 ragazzi dai tredici anni in su». Un’azienda insomma, secondo Zamparini, che la banca dovrebbe tutelare, anziché condannare: «Mi sarei aspettato, per una banca che lavora con la città e provincia di Palermo, una proposta del genere: paghiamo noi ogni anno i costi del settore giovanile come sponsorizzazione. Penso che tale pensiero sociale sia però mille miglia lontano dal Vostro pensiero concentrato sul denaro».

Si passa così ai dati che riguardano il Palermo e la banca, passati in rassegna dal presidente, il quale vuole fare in modo che sia tutto trasparente: il conto corrente aperto con affidamento è di due milioni e mezzo di euro, mentre il capitale movimentato con la banca dall’apertura del conto è di poco più di 243 milioni di euro. Sull’affidamento il Palermo ha pagato interessi che sfiorano il milione e mezzo di euro, i quali, sommati alle spese pagate per la gestione del conto e delle commissioni arrivano a poco più di un milione e 700mila euro. «Complimenti – attacca Zamparini – bell’aiuto al Palermo Calcio. Questa mia lettera aperta è uno sfogo di persona offesa ed è una precisa informazione per la gente. La gente che lavora, che soffre per la sua squadra in questo momento di difficoltà sportiva DEVE SAPERE. Deve sapere del comportamento di una istituzione che dovrebbe essere un sostegno sociale ma che invece oggi tende ad ammazzare le aziende, col risultato di morire anche lei poiché le aziende sono la sua vita».

«Il mio – continua Zamparini – è un grido di dolore per un paese, per una regione che potrebbe essere fra le migliori e che invece per ottusità, mancanza di valori, mancanza di rispetto per i veri valori che sono quelli della gente, del lavoro da dare ai giovani di questa terra, del rispetto e dell’amore per tutta la gente e che RIPETO invece fa come avete fatto con il Palermo Calcio». Lo sfogo del patron rosanero si conclude amaramente: «Vi siete mai chiesti quante famiglie resterebbero senza sostegno se il Palermo (con me non succederà mai) chiudesse? Vi siete anche chiesti quanto lavoro perdereste anche voi con una società che fatturando circa 60 milioni di euro all’anno è una delle più grosse della Sicilia? Penso proprio che no: non ve lo siete chiesto, poiché siete incapaci di pensarlo».

Luca Di Noto

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