«Ho volutamente evitato finora di prendere posizioni sulle polemiche scoppiate nei giorni scorsi in merito alla partecipazione di Fabrizio Miccoli, su cui in passato ho già espresso un giudizio netto, alla partita di battesimo del nuovo Palermo. Sono stata molto orgogliosa della reazione di tanti cittadini che, evidentemente, non hanno dimenticato le parole offensive che l’ex giocatore pronunciò nei confronti di Giovanni Falcone. Oggi, però, mi rattrista leggere le dichiarazioni del presidente del Palermo Calcio Dario Mirri». Non nasconde la sua amarezza Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso a Capaci e presidente della Fondazione Giovanni Falcone, rispetto alle parole pronunciate dal neo presidente rosanero sulle polemiche sorte per la partecipazione dell’ex bomber, che prenderà parte domani sera alla Notte dei Campioni – Palermo vs. Leggende Rosanero. Lo stesso che, in passato, aveva definito Falcone «un fango», parlando al telefono con l’amico Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino Lauricella alias ‘u scintilluni, non sapendo di essere intercettato.
Un episodio che, all’epoca, aveva destato numerose polemiche. Indignando soprattutto i numerosi fan dell’ex attaccante rosanero, che nel Palermo ha giocato dal 2007 al 2013. «Sostenere che lo sport, il pallone – aggiunge Maria Falcone, alludendo ancora alle parole di Mirri – non c’entri nulla con certi temi è un errore, soprattutto se viene da un palermitano che dovrebbe sapere cosa la mafia e la mentalità mafiosa abbiano rappresentato e rappresentino per questa città e quanto certe scelte nella nostra terra possano essere lette come segnali. Mirri dice che lui si occupa di pallone e che lascia i giudizi alla magistratura – prosegue -. Voglio ricordargli che la magistratura si è occupata di Miccoli, che è stato infatti condannato per i reati commessi», ricorda. Riferendosi alla sentenza emessa a ottobre 2017 dal tribunale di Palermo, che ha condannato Miccoli a tre anni e sei mesi in abbreviato per concorso esterno in estorsione aggravata dal metodo mafioso.
«Ma oltre al profilo penale, che certamente spetta ai giudici valutare – continua Maria Falcone -, esistono questioni come la morale che dovrebbero riguardare tutti i cittadini, imprenditori compresi. Affermare la neutralità dello sport rispetto a certi argomenti è un errore, soprattutto considerato che alcuni personaggi per molti giovani diventano un modello di comportamento». La partita tra il Palermo – che quest’anno milita il Serie D – e alcune vecchie glorie, sarà giocata domani alle 20.30 allo stadio Barbera.
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