Come una molla che scatta in maniera automatica. Si gioca Palermo-Vicenza di Coppa Italia e, inevitabilmente, la mente dei tifosi rosanero va al gol-vittoria realizzato al 72’ da Ciccio Galeoto il 25 ottobre 1995. Una rete che consentì alla formazione allenata da Ignazio Arcoleo di battere per 1-0 in casa i biancorossi di Guidolin e staccare il biglietto per i quarti di finale. Il bolide di destro da fuori area del terzino destro palermitano fece esplodere di gioia i 35 mila spettatori dello stadio La Favorita. Con un boato che – raccontano coloro che frequentano da tempo l’impianto di viale del Fante – si è sentito poche volte a Palermo in occasione di una rete della compagine rosanero. «Quel gol lo porto sempre con me, è un’immagine che mi accompagna – ha sottolineato Galeoto ai microfoni di MeridioNews – è stata un’emozione unica anche perché, per un palermitano, segnare con la maglia della squadra della propria città ha sempre un sapore speciale. A proposito di quel gol, inoltre, l’emozione è stata doppia perché segnai sotto la Curva Nord, settore dello stadio in cui c’era anche mia madre quella sera a vedere la partita».
A distanza di quasi ventitré anni, l’ex rosanero ricorda perfettamente la dinamica della rete che punì il Vicenza: «Sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Caterino, la palla finì a Vasari e dopo una respinta della difesa, io calciai da fuori area da posizione defilata senza stoppare. Non ci ho pensato due volte, ero consapevole che il pallone sarebbe potuto finire in tribuna e invece mi coordinai bene e la sfera terminò all’incrocio dei pali. Come in un rallenty, ho ancora negli occhi quella palla che trova il sette della porta del Vicenza. E ricordo, poi, di essere finito a terra travolto dall’abbraccio di Iachini, Ferrara, Biffi e Di Già». Esultanza senza freni, legittimata dall’importanza di una marcatura molto ‘pesante’: «Quella rete nella porzione finale del match ci consentì di vincere la partita e battere una squadra molto forte. Che nella stagione successiva, oltretutto, avrebbe vinto la Coppa Italia. Qualche anno dopo, con la maglia del Pescara incrociai Maurizio Rossi del Vicenza e mi disse che loro erano convinti quel giorno di venire qui a fare una passeggiata. Non si aspettavano di incontrare un Palermo così in forma e messo così bene in campo dal punto di vista tattico. Ci qualificammo ma nel doppio turno con la Fiorentina non andò come speravamo. Peccato. Credo che avremmo meritato qualcosa in più contro i viola».
Il profumo di amarcord proveniente da Palermo-Vicenza non elimina, però, gli odori della gara odierna. È il primo appuntamento ufficiale della nuova stagione ed è anche la ‘prima’ in gare ufficiali del Tedino-bis. Il tecnico friulano vuole ripartire con il piede giusto e riscattare l’amaro epilogo della scorsa stagione, culminata a titolo personale con l’esonero alla fine di aprile: «La cosa più bella, a mio avviso, è proprio il ritorno in panchina di Tedino – ha sottolineato Galeoto – con tutto il rispetto per Stellone ma con lui siamo arrivati al quarto posto al termine della regular season. Tedino, invece, fu sollevato dall’incarico con la squadra seconda in classifica. Lo conosco dai tempi di Treviso, è un allenatore umile e molto preparato. Zamparini ha fatto bene a richiamarlo. Sono convinto che se non fosse stato esonerato adesso parleremmo di altre situazioni».
Il nuovo Palermo di Tedino è ancora un cantiere aperto. Un gruppo alla ricerca di una fisionomia definitiva anche se alcuni tratti sono già riconoscibili. Uno di questi è la presenza in organico di diversi giocatori palermitani. Fattore che, in controtendenza con il recente passato nell’era Zamparini, richiama una delle peculiarità del Palermo dei picciotti di Arcoleo a metà degli anni Novanta e di cui Galeoto era uno dei punti fermi: «Mi fa molto piacere che in squadra ci siano diversi palermitani. Ci sono tanti giovani molto bravi e molti, come succedeva in passato grazie al lavoro del responsabile del settore giovanile Argento, hanno i mezzi per potere compiere il salto in prima squadra. Del resto – conclude – se la Primavera ha vinto nella passata stagione il campionato di categoria (oltre alla Supercoppa, ndr) un motivo ci sarà. Vuol dire che c’è un vivaio che funziona e che diversi ragazzi possono dare un contributo importante».
«Stop alla discriminazione nelle Ztl di Catania». È questo lo slogan che muoverà il sit-in…
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato la scuola che a Militello in Val…
Dopo la richiesta della condanna a 16 anni di carcere per il santone Pietro Capuana, è con…
La procura di Palermo indaga sul decesso di Giuseppe Barbaro, 76 anni, morto ieri all'ospedale Villa Sofia…
I familiari di un medico di 70 anni, morto a dicembre del 2023 dopo un…
Avrebbero tentato di linciare un 60enne, che avrebbe molestato una bambina di cinque anni. Nove…