Palermo, tre veri finanzieri effettuavano controlli finti per taglieggiare i malcapitati

SONO STATI SCOPERTI E ARRESTATI DAGLI STESSI UOMINI DELLE FIAMME GIALLE. UNA NOTIZIA POSITIVA: SIGNIFICA CHE LE ISTITUZIONI CHE SI OCCUPANO DI FAR RISPETTARE LA LEGGE HANNO GLI ‘ANTICORPI’ PER TUTELARE I CITTADINI ANCHE DALLE EVENTUALI MELE MARCE PRESENTI AL PROPRIO INTERNO. L’INCHIESTA DELLA PROCURA

La notizia non è che tre uomini della Guardia di Finanza, insieme ad altri complici, organizzavano finte verifiche fiscali per poi taglieggiare i malcapitati cittadini. La notizia è che la stessa Guardia di Finanza di Palermo ha scovato i tre uomini delle Fiamme Gialle che, approfittando della divisa che indossavano, taglieggiavano i cittadini e li ha ‘sgamati’. Ed è una bella notizia: significa che il corpo della Guardia di Finanza è sano ed è dotato di ‘anticorpi’ in grado di neutralizzare chi approfitta del proprio ruolo per violare la legge e per penalizzare i cittadini.
Lo ripetiamo: è una notizia positiva. Soprattutto in una città come Palermo dove ne succedono di tutti i colori. E dove la legalità non sempre trionfa.
La notizia viene confermata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Su questa vicenda c’è un’inchiesta i cui titolari sono il procuratore aggiunto, Leonardo Agueci, e il pm Alessandro Picchi.

L’arresto dei tre finanzieri è arrivato dopo un’inchiesta iniziata nel maggio scorso. Tutto è partito dalle denunce di un imprenditore e un professionista che si sono presentati al comando della Guardia di Finanza raccontando di aver subito uno strano controllo fiscale.
I due hanno riferito di essere stati avvicinati da due soggetti: un vetraio, Silvio Greco, originario di Agrigento e da Gabriele Specchiarello, anche loro finiti in galera. Sono stati proprio Greco e Specchiarello ad anticipare che sarebbe arrivato un controllo fiscale da parte della Guardia di Finanza.
I due annunciavano “guai seri”, ma anche la possibilità di “mettere tutto a posto”.
Qualche giorno dopo l’imprenditore e il professionista hanno ricevuto la visita dei tre finanzieri: Ferdinando Rinaldo, Felice Monterosso e Tobia Imparato. I tre, come si legge nella misura cautelare, avrebbero messo in sena “un finto e approssimativo controllo fiscale”. Dopo di che i tre uomini delle Fiamme Gialle hanno confermato la possibilità di “sistemare tutto”.
Raccolta la denuncia, il comando provinciale della Finanza si è subito attivato e sono scattate le indagini coordinate, come già ricordato, dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi. Gli stessi militari della Guardia di Finanza hanno accertato che i tre colleghi, oggi arrestati, non erano addetti alle verifiche fiscali: Rinaldo e Monterosso si occupano di amministrazione, mentre Imparato segue il settore Navale. I tre, insomma, non avevano titolo alcuno per effettuare verifiche fiscali.

L’inchiesta è stata portata avanti con il ricorso a intercettazioni e pedinamenti. Gli inquirenti, man mano che andavano avanti, hanno riscontrato altri episodi di corruzione. Utilizzando lo stesso schema, Greco, Specchiarello e i tre finanzieri avrebbero preso di mira anche il titolare di un distributore di benzina di Carini. A quest’ultimo hanno chiesto soldi e benzina gratis.
Il titolare del distributore di benzina, che non aveva regolare autorizzazione per esercitare l’attività, ha subito il ricatto. Poi, però anche il diavolo ci ha messo la coda. In questo distributore di benzina sono arrivati i finanzieri, quelli titolati ad effettuare i controlli, ed è scattato il sequestro. Con la denuncia a carico del titolare, che deve essere rimasto un po’ perplesso per questi doppi controlli.
I cinque protagonisti di queste verifiche abusive, a quanto pare, erano piuttosto attivi nel territorio di Palermo e dintorni. Tra le loro vittime, anche alcuni pescatori di Isola delle Femmine: in questo caso i cinque, che debbono essere anche un po’ buongustai, oltre ai soldi, si facevano consegnare pesce pregiato.

Redazione

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