Torna in casa Palermo l’incubo penalizzazione. La fumata che ad un certo punto sembrava bianca, ieri è diventata nera ed è rimasta di questo colore anche oggi. Il Palermo, la cui conduzione in questa fase di transizione è stata affidata al duo De Angeli-Foschi dopo l’uscita di scena di Facile e della cordata inglese, non ha trovato l’accordo con l’imprenditore Dario Mirri, attivo nel campo della pubblicità attraverso la società Damir. Mirri si era fatto carico dell’immissione nelle casse societarie dei capitali necessari per pagare gli stipendi dei tesserati scongiurando dunque il deferimento del club e il forte rischio di una penalizzazione di quattro punti (per mancato pagamento degli stipendi con annessi oneri fiscali e contributivi) ma il suo piano, salvo clamorose novità, è saltato.
L’offerta dell’imprenditore, che in un comunicato ha definito quello della sua famiglia un atto d’amore nei confronti della squadra per la quale fa il tifo, era di 2,8 milioni (cifra che assieme ai 600 mila euro di mutualità da parte della Lega di B sarebbe stata sufficiente per rispettare le scadenze fissate per lunedì) in cambio dell’esclusiva sulla gestione del marketing e della pubblicità ma è stata respinta dalla società. Che ha discusso ancora con la controparte (oggi c’è stato un nuovo incontro tra Foschi e Mirri) ma che ormai sembra definitivamente orientata verso soluzioni diverse. Il club, infatti, sarebbe disposto ad accettare la penalizzazione di quattro punti pur di rimanere svincolato da un accordo ritenuto economicamente poco vantaggioso e che, anche in prospettiva, costringerebbe il sodalizio rosanero a rinunciare ad una serie di introiti derivanti da sponsorizzazioni.
Sulla delicata situazione societaria, intanto, ha focalizzato nuovamente l’attenzione il sindaco Leoluca Orlando, vigile sugli sviluppi relativi al futuro del club di viale del Fante: «Dopo anni di clamorosi annunci ed altrettanto clamorosi abbandoni e fughe di veri e presunti investitori locali, nazionali ed internazionali – recita la nota del primo cittadino – si fa sempre più necessario un intervento delle massime autorità del calcio, che so già attente rispetto alle vicende del Palermo. A suscitare ancora più preoccupazione è il fatto che mentre la squadra continua a giocare un campionato di ottimo livello, senza aver perso il sostegno dei tifosi tornati numerosi al Barbera, le vicende societarie rischiano di vanificare anche i risultati sportivi. Perché non si ripeta il disastro del 1986 (anno in cui il Palermo fu radiato, ndr) confermo il massimo sostegno e la massima disponibilità da parte mia e della città di Palermo in piena sintonia e secondo le indicazioni dei vertici degli organismi sportivi».
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