Palermo, Sorrentino premia la Primavera rosa Scuse ai tifosi e pace (quasi) fatta con Ballardini

«A nome della squadra voglio chiedere scusa ai tifosi per la prestazione che abbiamo offerto a Verona contro il Chievo. Una squadra che deve salvarsi non può giocare, anzi, non giocare come abbiamo fatto noi». Parole pesanti quelle rilasciate da Stefano Sorrentino a margine della premiazione della squadra Primavera (reduce dal secondo posto al Torneo di Viareggio), avvenuta quest’oggi allo store ufficiale del Palermo al Conca d’oro. I baby rosanero erano presenti al gran completo, ad eccezione di Nino La Gumina che si è allenato con la prima squadra e che è comunque arrivato all’evento con un po’ di ritardo. Il portiere rosanero ha consegnato alla squadra giovanile una maglia con il numero 16 (l’anno corrente) e la scritta Grazie ragazzi, autografata da tutti i componenti della prima squadra. Ogni giovane ha ricevuto anche una maglia celebrativa, mentre poi i ragazzi della Primavera hanno firmato un poster che il capitano Pirrello ha regalato a Dario Baccin.

A regalare gli spunti più interessanti, però, ci ha pensato il capitano della prima squadra che ha cercato di spronare l’ambiente alla sua maniera: «Sono ancora convinto che basta una scintilla, una vittoria per invertire il trend negativo e tornare a fare bene. Dopo la tempesta di solito c’è il sereno, dobbiamo essere bravi a cambiare la rotta». Il portiere ha anche provato anche a spiegare ai presenti (circa trecento i tifosi accorsi all’evento), il morale dello spogliatoio dopo la gara del Bentegodi: «Il sentimento prevalente era quello di delusione. È vero che ci sono stati degli episodi sfavorevoli, ma non dobbiamo cercare degli alibi. Quello che conta è il verdetto del campo e il 3-1 non offre scusanti. Dobbiamo prendere atto di questa sconfitta e guardare avanti anche se non è semplice. L’importante è fare fronte comune».

In certi frangenti, Sorrentino ha anche provato a sdrammatizzare un po’ la situazione: «Analogie con l’anno della retrocessione? Effettivamente, qualcuna c’è: prima non guardavo la classifica, ora noto che ci sono delle coincidenze con tre anni fa. Nella parte finale del campionato, giocheremo nuovamente con la Juventus a Torino alle 15 e, alla penultima giornata, andremo a Firenze. Al momento, però, tutto dipende ancora da noi». La ricetta per fare in modo che questa stagione non finisca nello stesso sciagurato modo di quella dell’anno 2012/13 può essere una sola: «Ci aspetta una settimana complicata in vista di una gara molto importante. Dobbiamo cercare di vincere e di ottenere i tre punti perché non lo facciamo da dieci giornate e sarebbe troppo importante tornare al successo».

Nel frattempo ha cominciato anche a circolare la voce che, se dovesse perdere contro la Lazio, Novellino sarebbe a rischio esonero. A quel punto, il Palermo sarebbe alla ricerca di un nuovo allenatore e il maggior indiziato sarebbe proprio quel Davide Ballardini con cui il portiere ebbe dei problemi qualche mese fa. Il tecnico ravennate aveva già lanciato segnali di riavvicinamento col giocatore: «Nella vita – spiega Sorrentino – per me contano soprattutto i rapporti umani, è il valore che sto cercando di insegnare alle mie figlie. Sono convinto che prima o poi chiarirò con lui. Sappiamo entrambi quello che è successo e che ci siamo detti. Lontani da occhi indiscreti e da telecamere, chiariremo tutto. Io ho rispetto nei confronti del mister, ma al di là di tutto conta solo il Palermo e la salvezza».

Il capitano rosanero usa anche un’iperbole abbastanza forte per caricare l’ambiente: «Adesso dobbiamo mettere tutti quanti la testa dentro il carro armato e cercare di travolgere tutto quello che si presenterà davanti a noi nel nostro percorso». Nelle ultime ore, Zamparini ha definito Novellino un tecnico in confusione. «A essere sincero – conclude il portiere – non ho letto le dichiarazioni del presidente, ho preferito staccare la spina. Il gruppo non vede un allenatore in confusione. Non so a cosa si riferisca di preciso il presidente, ma le sue parole servono sempre da stimolo. Tutte le componenti hanno detto troppe cose, adesso basta! Dobbiamo solo pensare ai fatti e cercare di mantenere il Palermo in serie A».

Luca Di Noto

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