Tony Di Piazza si è dimesso dalla carica di vicepresidente del Palermo. A darne notizia è stato il presidente Dario Mirri in un comunicato, pubblicato sul sito ufficiale, che riassume i temi trattati dal Cda del 26 maggio, primo mattone dell’edificio rosanero con vista sulla serie C. Dal budget, passaggio-chiave da cui dipende anche l’impostazione del piano d’azione sul fronte tecnico, ai temi di carattere sanitario passando attraverso il centro sportivo.
Il club targato Hera Hora inizia a gettare le basi per la prossima stagione. Un capitolo introdotto dalle dimissioni dell’imprenditore italo-americano «preannunciate e che muovono da alcuni fraintendimenti, probabilmente conseguenti anche alla distanza, rispetto ai ruoli e compiti interni alla società – si legge nella nota diffusa sul sito ssdpalermo.it – ma che non avranno alcuna ripercussione operativa sulla società posto che tutte le deleghe sono state sin dall’inizio attribuite e riservate all’amministratore delegato».
L’ad Rinaldo Sagramola ha lo sguardo rivolto alla prossima stagione che, in termini di progettualità, seguirà la linea tracciata dal club in questo primo anno di rinascita: nel comunicato, a questo proposito, Mirri ribadisce che «ogni scelta operativa, in una logica di legittima responsabilità dei ruoli aziendali, sarà finalizzata esclusivamente al raggiungimento dei risultati societari e sportivi. Il Palermo perseguirà sempre gli obiettivi che stanno a cuore dei propri tifosi fondando ogni decisione su correttezza, rispetto e trasparenza». La mossa di Di Piazza, in ogni caso, fa rumore lo stesso e anche il suo sfogo, affidato a un comunicato, alimenta il sospetto che all’interno della società ci siano state finora due anime, due entità che hanno viaggiato su lunghezze d’onda diverse.
«In questi mesi – rivela Di Piazza dopo avere ringraziato i protagonisti della stagione e avere condiviso con i tifosi la gioia del salto di categoria – ho tenuto per me molte amarezze per non danneggiare la squadra, prendendo atto che su tantissime questioni relative al presente e soprattutto al futuro della società mi è stato impedito di dare il mio contributo non venendo mai preventivamente consultato e anzi in alcune occasioni apprendendo addirittura dai media l’assunzione di decisioni che sarebbero dovute essere di stretta competenza del Consiglio di amministrazione di cui ero vicepresidente. Con grande rammarico – ha aggiunto – intendo comunicare la mia volontà di valutare possibili interlocutori interessati a rilevare seriamente e consapevolmente la mia partecipazione assicurando, comunque, che fino alla definizione della mia uscita non farò mancare il mio impegno originariamente previsto».
Su istanza di Di Piazza, che ha mantenuto il ruolo di consigliere – specifica Mirri nel suo comunicato – in seguito all’emergenza sanitaria è stato messo all’ordine del giorno il tema del budget dei prossimi due anni, budget che su richiesta del presidente «è stato riconfermato interamente e all’unanimità». Il Cda, inoltre, ha approvato il regolamento sulla sicurezza in tema di emergenza sanitaria e «ha approfondito ulteriormente ogni considerazione sul centro sportivo ritenuto prioritario per il migliore sviluppo della nostra società, l’intera area metropolitana e i tifosi».
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