Palermo, se il PD s’innamora del manuale Cencelli

ORLANDO E’ STATO ELETTO SINDACO CON IL 70 PER CENTO E PIU’ DEI VOTI. E’ GIUSTO CHE DECIDA LUI, DIVERSO IL DISCORSO DI CROCETTA, CHE E’ STATO ‘TRASCINATO’ DAI PARTITI  

di Carmelo Raffa

Italpress pubblica un’intervista al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e oltre ad interrogarlo sulle problematiche del Comune lo ha provocato a rispondere sui rapporti col PD. Orlando non si sottrae e risponde.

(sotto, a sinistra, foto tratta da ilmoderatore.it)

“E’ ora di finirla con la vecchia politica, con i partitini e le logiche di apparato. Questa cosa il Pd siciliano non l’ha capita, come dimostra il flop subito alle ultime primarie – replica Orlando -. Per quanto mi riguarda ho deciso di costruire e fare riferimento ad un campo largo, un progetto che si costruisce con gli elettori, non con le poltrone. E anche questo non hanno capito. Alcuni dirigenti del Pd sono venuti a trovarmi l’11 gennaio e mi hanno chiesto di dir loro quanti posti avevo intenzione di riservare in giunta per il loro partito e che poi mi avrebbero fatto conoscere i nomi. Io mi sono alzato e li ho accompagnati alla porta, rispondendo che non ho mai accettato queste logiche quando avevo molti meno anni di adesso e sarebbe singolare che in vecchiaia facessi cose antiche che non facevo quando ero giovane. Io sono il sindaco di questa città – afferma Orlando -, rispondo di tutto e dunque anche della scelta dei miei assessori. Crocetta sta facendo impazzire il PD per i posti in Giunta, il PD sta facendo impazzire Crocetta per il posto in giunta. Io non intendo impazzire”.

Era chiaro che i nuovi vertici del PD miravano a far digerire il manuale Cencelli al Sindaco, secondo le vecchie logiche della prima Repubblica, ma costoro dovevano mettere in conto che Leoluca Orlando si trova a quel posto non per i partiti (compreso l’ex suo) ma per il 48,6% che l’aveva votato al primo turno ed oltre il 74% al ballottaggio.

I vertici del PD potevano benissimo dimostrare di puntare sul nuovo aprendo un dialogo sul programma e sulla vivibilità dei cittadini ed in questo modo avrebbero acquisito più credibilità tra le elettrici e gli elettori”.

Orlando, comunque, dovrebbe mettere a punto il motore della sua Amministrazione e per fare bene ciò dovrebbe riflettere su possibili cambiamenti in seno alla Giunta.

Se le cose non vanno tanto bene e si riscontrano criticità nella gestione degli assessorati non ci sembra corretto scaricare tutte le responsabilità sul Capo dell’Amministrazione e pertanto il Sindaco, nel rispetto delle sue prerogative, dovrebbe operare di conseguenza.

La posizione del Governatore Rosario Crocetta, a cui va ancora una volta la solidarietà per le intimidazioni subite, è diversa a quella del Sindaco di Palermo.

Dobbiamo non dimenticare che Leoluca Orlando con la sua vittoria ha fatto eleggere ben 30 consiglieri comunali della sua lista (24 in più di quelli spettanti), mentre Rosario Crocetta è stato trascinato alla vittoria dai partiti coalizzati (PD, UDC, Lista Crocetta, Sel, etc). Dobbiamo pure ricordare che Crocetta è stato eletto comunque per le profonde fratture verificatesi all’interno dei berlusconiani e del centro destra.

Crocetta farebbe bene, anche se allergico a Cencelli ed al suo manuale, tenuto conto dei risultati poco brillanti conseguiti dalla sua Giunta, a trovare soluzioni adeguate prima col partito dove milita e poi con gli altri, partendo dal confronto sulle cose realmente da fare per evitare il fallimento definitivo dell’Ente Regione e rinunciando alle calende greche subito dopo effettuare il fatidico rimpasto della Giunta.

Crocetta lo fará? booooooo…

 

 

 

 

 

Giulio Ambrosetti

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