Palermo-Sampdoria sarà riservata a pochi intimi. Non si tratta di una battuta sul fatto che le presenze allo stadio quest’anno siano state veramente poche. Dopo la sfida con l’Atalanta giocata a porte chiuse, infatti, il prefetto del capoluogo siciliano, Antonella De Miro, ha firmato un decreto col quale si concederà di assistere alla sfida con i blucerchiati solo ai possessori di abbonamento. Vendita dei biglietti vietata, dunque, e decisione che lascia l’amaro in bocca al presidente Zamparini che si è già detto «sconcertato e amareggiato» per una scelta che rischia di danneggiare anche l’immagine del club che più volte, in questi anni, si è contraddistinto per correttezza, con attestati di stima da parte di tutta Italia.
Dalla società, intanto, trapelano notizie su un ricorso perché il prefetto torni sui suoi passi: «Mi auguro che ci siano i margini affinché cambi idea – spiega a MeridioNews il vicepresidente rosanero, Guglielmo Micciché –. Abbiamo già contattato i nostri legali per cercare di capire se ci sono gli estremi per ricomporre questa situazione. Ribadisco, per noi è difficile da accettare una decisione del genere e ritengo che ci possano essere gli estremi per una ricomposizione della vicenda». Il numero due di viale del Fante non nasconde un certo rammarico: «Sono veramente dispiaciuto perché non ravviso i motivi per questa decisione. Il pubblico palermitano è uno dei più corretti, se non il più corretto, in tutta Italia. È successo qualcosa con la Lazio e ne abbiamo pagato le conseguenze nella partita con l’Atalanta».
Per il Palermo, inoltre, il pubblico sarà fondamentale da qui alla fine della stagione per sperare di raggiungere la salvezza: «Questa decisione riguarda una squadra come la nostra che ha assoluto bisogno dei tre punti. Inoltre, contribuisce a dare un’immagine complessiva della nostra tifoseria e della città che non rispecchia la verità: i tifosi palermitani sono estremamente tranquilli. Siamo rimasti molto colpiti da questa scelta, imprevedibile e imprevista». La gara è stata segnalata dall’Osservatorio come partita a rischio, anche se solitamente in questi casi si sceglie di vietare la trasferta ai tifosi ospiti e non consentire la vendita dei biglietti ai residenti della regione della squadra ospite. «Non abbiamo capito questa scelta anche perché non credo che da Genova arriveranno chissà quanti tifosi. La Sampdoria ha già concluso il suo campionato, non avendo più alcun obiettivo da raggiungere. Inibire lo stadio a migliaia di palermitani per qualche decina di spettatore ospite mi sembra un fatto al di fuori di ogni logica. Spero che nei prossimi giorni – conclude Micciché – riusciremo a capire la vera motivazione di questa decisione».
Il club di viale del Fante, intanto, annuncia imminente ricorso al Tar: «Fermo restando il rispetto e il sostegno nei confronti delle Autorità di Pubblica Sicurezza, che da sempre contraddistinguono l’operato della Società – si legge in un comunicato apparso sul sito ufficiale dei rosanero – in questa circostanza non condividiamo un provvedimento che penalizza, sotto tutti i punti di vista, il Club ma soprattutto i sostenitori palermitani, in un momento tanto delicato e decisivo del campionato, per il raggiungimento di un obiettivo di vitale importanza, comune a tutti coloro che amano la Citta’ di Palermo. È nostra intenzione presentare ricorso d’urgenza al Tribunale Amministrativo Regionale e protestare con fermezza presso tutti gli organi competenti, affinché vengano tutelati i diritti di tutti coloro che intendono sostenere i colori rosanero, con la correttezza e la civiltà proprie dei palermitani».
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