In casa Palermo è il day-after. Il giorno dopo la sentenza della Corte Federale d’Appello, la proprietà torna a parlare e lo fa con la seconda conferenza stampa da quando si è insediata. A prendere la scena, come già accaduto la prima volta, Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network. Inevitabile che si partisse dalle considerazioni relative alla permanenza dei rosa in serie B: «È un giorno lieto per noi. Siamo reduci da un impegno gravoso gestito al meglio dallo staff legale che ringrazio. Vogliamo dire grazie per il sostegno che ci avete dato». E in materia di ringraziamenti, non mancano quelli fatti alla giustizia: «Faccio un plauso ai giudici della Corte Federale d’Appello; hanno fatto rivendicare la loro terzietà. Adesso nasce un nuovo percorso, posso comunque dire che avevamo rivisto i nostri piani in caso di serie C. Abbiamo contratto un’obbligazione con tutti voi, la serie B ci appartiene ed è conclamato. Abbiamo conquistato l’onore per auspicare alla massima serie, ma ci accontentiamo di una parziale vittoria».
La sentenza però non è vista come un successo al cento per cento: «Qualcosa di questa sentenza – prosegue Tuttolomondo – non ci convince, ma non voglio esprimere altre valutazioni. Volevamo incontrare nuovamente il popolo rosanero per ringraziarli, stiamo lavorando per mettere a posto i conti e allestire una rosa vincente. A questo penserà anche il dg Lucchesi con il budget che metteremo a sua disposizione». Al di là degli strascichi giudiziari, la proprietà sta portando avanti tutti i passaggi necessari: «Confermo l’iniziativa di beneficenza e di questo daremo costante informazione. Abbiamo già inoltrato alla Lega i documenti di solidità finanziaria e onorabilità per rendere effettivo questo passaggio di proprietà». Il direttore finanziario di Arkus conferma comunque che nulla sarà lasciato al caso: «Avremo un’organizzazione di prim’ordine. A gestire il club sarà il direttore generale Lucchesi. Non vogliamo approfondire su chi si occuperà del mercato, ma confermiamo comunque l’investimento di 30 milioni». Sulla sentenza che ha permesso ai rosa di restare in cadetteria, la proprietà invece conferma che tifosi e istituzioni sono stati fondamentali: «Il nostro intervento è stato determinante tanto quanto quello di tifosi e istituzioni, che si sono mobilitati per salvare il Palermo. Senza questa sollevazione generale, dubito che avremmo ottenuto questo risultato».
Tuttolomondo poi passa a parlare del recente aumento di capitale: «I primi dieci milioni serviranno per la gestione corrente, cinque e mezzo per gli stipendi dei calciatori. Poi abbiamo pagato regolarmente fornitori e dipendenti. Il resto servirà per allestire la squadra. Se non dovessero bastare, grazie a GePro e altri fondi abbiamo ricevuto manifestazioni d’interesse per valutare altre forme di investimenti. Gli investitori locali hanno nomi e cognomi consolidati, d’eccellenza. E metteranno minimo tre milioni». Il direttore finanziario di Arkus spiega anche l’investimento ed evita qualunque tipo di polemica con Dragotto: «Fino a trenta milioni andremo in autonomia. Non ho invitato Dragotto a partecipare e non lo inviterò, ma non voglio polemizzare. Non devo dargli evidenza dei nostri conti, abbiamo un organo di revisione interno». Confermato l’interesse a realizzare lo stadio e la cittadella dello sport: «Solitamente risolvo un problema alla volta, siamo disponibili a incontrare il sindaco. Abbiamo tante idee per lo stadio, ma è fondamentale incontrare il sindaco. Abbiamo in mente una cittadella dello sport». Sul motivo per il quale la proprietà ha deciso di investire sul Palermo invece arriva una conferma: «Metà del nostro sangue è palermitano e questa è una delle motivazioni per cui siamo impegnati nel Palermo. Vogliamo ridare ordine ai conti del club. Lucchesi allestirà la rosa e penserà all’area tecnica in autonomia e con capacità di firma. Domani abbiamo l’udienza per il possibile commissariamento della società, ma non dovremmo avere problemi. Se un giorno capiremo che non siamo più graditi, ci faremo da parte».
Il direttore finanziario di Arkus torna anche a parlare di York Capital: «Sono disponibile a ricevere telefonate e daremo ascolto a chi è in linea con la nostra mission. Le chiacchiere però non fanno storia. Foschi invece non è un’area di nostra competenza, noi facciamo finanza. Sul suo conto bisogna chiedere al dg». Proprietà e area tecnica avranno infatti una netta differenziazione, più che in passato: «L’area tecnica – spiega ancora Tuttolomondo – esula dalla nostra competenza, siamo qui in quanto proprietà. Il presidente invece ha avuto un piccolo impedimento di salute e gli mando un abbraccio. Da oggi ci congediamo dalla stampa e dai media, lasciamo campo al CdA e al dg. Noi penseremo a mettere i soldi e a giocare una serie B che sia vincente». Porte aperte, invece, a chi anche in futuro deciderà di dare una mano: «Due o tre soggetti avevano bussato alla nostra porta fino a ieri, mentre da stamane sono diventati 25. Accoglieremo volentieri chi vorrà rilanciare il Palermo, noi i soldi li possiamo garantire ma non telefoniamo a nessuno». C’è però anche un segno di discontinuità col passato annunciato sempre da Tuttolomondo: «Ci differenzieremo sulla sanità dei conti, anche per ciò che concerne i compensi di dirigenti e calciatori. Tutti si devono adeguare e immagino una rosa giovane con tanti classe ’99 e 2000. Ci sarà anche qualche bandiera. Chi, a livello finanziario, non è pronto a rinunciare a qualcosa non troverà spazio».
La sinergia con alcune compagnie di viaggio potrebbe presto diventare effettiva su altri fronti: «Non abbiamo previsto agevolazioni per i viaggi dei tifosi al seguito della squadra. Vedremo se riusciamo a trovare qualche fondo per dare un segno. Il marchio appartiene a Mepal e lo restituirà al Palermo Calcio». Per quel che riguarda il futuro, tanti gli obiettivi che la proprietà vorrebbe portare avanti: «Vorremmo pensare a operazioni di co-branding con qualche istituzione che si occupa di assistenza. La priorità comunque sono i conti e nel frattempo il direttore dovrà allestire una squadra competitiva. Vogliamo sistemare i conti in sei mesi, al massimo un anno. Tutti voi ci avete dato il giusto sostegno». Con l’eventuale retrocessione in serie C, sarebbe stato a rischio anche il futuro della squadra Primavera che ha ottenuto la salvezza ne massimo campionato: «Abbiamo dato battaglia anche per loro. Punteremo molto sul vivaio e in passato c’è stata qualche scelta finanziaria sbagliata». Intanto, Tuttolomondo resterà in città per un po’ di tempo: «Sarò a Palermo fino a fine giugno. Abbiamo allestito un team che si occuperà del debito e che sarà coordinato da me. Per quanto riguarda la Damir, la scorsa settimana abbiamo dato incarico a un legale per valutare la posizione e tutelare il Palermo».
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