Palermo, Salerno spiega immobilismo mercato «Potevamo prendere soltanto seconde linee»

«Penso che il punto di Napoli sia importante perché la squadra ha dimostrato di essere viva. Ce la possiamo giocare e lo faremo fino all’ultima goccia, fino a quando ci sarà l’ultima speranza. Noi ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo». Nel corso della conferenza stampa di presentazione del difensore Toni Sunjic, a fare il punto sulla situazione in casa rosanero, oltre che a introdurre il nuovo giocatore, è il direttore sportivo Nicola Salerno: «Che ci fossero delle difficoltà con l’avvicendamento in panchina era normale, ma la squadra ha dimostrato di avere delle possibilità. Non è facile, ma possiamo giocarcela fino all’ultimo. Abbiamo dato dei segnali di vita a Napoli e anche con l’Inter non avevamo fatto malissimo». Il dirigente non si tira indietro e risponde così a chi gli chiede dell’immobilismo sul mercato da parte della società: «Abbiamo 25 o 26 giocatori in rosa. Potevamo prendere dei giocatori ma sarebbero stati di secondo livello e non avrebbero potuto fare la differenza. Ci siamo resi conto che era meglio restare con quelli che avevamo già. Adesso va bene così, l’importante è compattarci e pensare al bene del gruppo e a ottenere quest’obiettivo insperato».

In questo periodo, inoltre, si è fatto un gran parlare delle difficoltà economiche da parte del club, ma anche qui il ds ha negato queste voci: «Non so con certezza quello che succederà dal punto di vista societario, ma non ci sono problemi di natura economica, le cose sono tranquille». Salerno commenta poi così la rosa a disposizione di mister Diego Lopez: «Siamo 25, ma probabilmente siamo un po’ carenti a centrocampo, dal punto di vista numerico. In altri ruoli siamo più coperti, c’è questo sbilanciamento, ma non era il caso di prendere qualcuno soltanto per soddisfare un malcontento. Non ho mai fatto campagne acquisti faraoniche, soprattutto a gennaio. Quindi abbiamo optato per restare con quelli che siamo». Capitolo a parte merita Toni Sunjic, difensore presentato quest’oggi in conferenza stampa: «Sunjic è un nazionale bosniaco che viene dallo Stoccarda – spiega il ds –, che non è una squadra di terza categoria. Non conosce il campionato italiano ma ha comunque esperienza. Potrà solo migliorare adattandosi al campionato, si sta allenando bene con la squadra, ha ottime doti fisiche e tecniche e sono convinto che avrà tutte le carte in regola per diventare un buonissimo giocatore».

Nelle ultime ore di mercato, al Palermo è stato accostato Jonathan Biabiany, esterno dell’Inter che non trova spazio in nerazzurro. Anche qui, però, Salerno ha voluto fare chiarezza: «Ho trattato Biabiany quando ero a Cagliari, poi lui ebbe problemi fisici. È un giocatore che non ho neppure esaminato, se c’è stato qualcosa probabilmente c’è stato un contatto diretto con il presidente. Io non ero al corrente di questa possibile trattativa». Tanti, invece, i giocatori trattati che hanno rinunciato la destinazione rosanero, il motivo è semplice: «Ci può stare, siamo nei bassifondi della classifica e anche per questo motivo molti giocatori hanno preferito prendere delle strade diverse e non accettare la destinazione Palermo». Il ds ha poi voluto ribadire la stima che lo lega al tecnico Diego Lopez: «Con Diego siamo in perfetta sintonia, è un allenatore che può anche cambiare due o tre moduli. Molto spesso lui ha adottato la difesa a quattro, mentre ha avuto poco a che fare con quella a tre. È un allenatore con il quale ci capiamo anche senza parlarci».

A lasciare i rosanero nel corso del mercato di gennaio sono stati i due svedesi Quaison e Hiljemark rispettivamente andati al Mainz e al Genoa: «La situazione di Quaison era una problematica societaria, il giocatore era in scadenza e quindi si è scelta questa soluzione. Hiljemark ha manifestato in tutti i modi il suo non gradimento a restare qui. Voleva andare via, in questo momento ci servono giocatori pronti a indossare l’elmetto e a fare la guerra. Se un giocatore non entra in questo ordine di idee è inutile che resti qui». Nel frattempo, le dirette concorrenti del Palermo sembrano essersi rafforzate, ma Salerno non vuole guardare in casa altrui: «Non entro nel merito delle operazioni di mercato delle altre squadre, ma in generale non ci sono stati grossi stravolgimenti. In generale l’andazzo di un campionato può essere determinato da un episodio, questi possono determinare un’inversione di tendenza. Ritengo che dal punto di vista della struttura il Palermo abbia qualcosa in più, vediamo se riusciamo a sentire l’odore della lepre che fugge. Penso che finora abbiamo dimostrato meno di quello che realmente valiamo».

Luca Di Noto

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