Il Contratto di valorizzazione urbana – Cvu – predisposto dal Comune di Palermo per concorrere all’assegnazione dei fondi del Piano per le città, istituito dal Governo nazionale – prevede, tra l’altro, un corposo intervento in zona Albergheria nel mandamento di Palazzo Reale del Centro storico della città. Si punta alla realizzazione di infrastrutture tecnologiche nei servizi a rete in sottosuolo, misure di protezione idrogeologica (visto che questa zona ricade su suoli deboli realizzati sulla copertura del fiume Kemonia) e la pavimentazione in lapideo naturale così come originariamente realizzata. Sono previsti inoltre opere di grande manutenzione della scuola elementare Nuccio e nella scuoa media Giovanni Verga, presenti nella zona.
Questi accorgimenti prefigurano la possibilità di nuovi insediamenti abitativi e la restituzione di questarea della città degradata del Centro storico alla più ampia utilizzazione a fini turistici, se è vero che tale zona cittadina, dove insistono monumenti di grande valenza architettonica e artistica, è in predicato di essere riconosciuta dall’Unesco per il suo valore storico e culturale. (a destra, un’immagine dell’Albergheria tratta da maik07.wordpress.com)
Da parte privata sono previsti gli interventi della Curia arcivescovile di Palermo, con la Mediateca urbana San Saverio e di alcune cooperative edilizia mediante il recupero di alcuni edifici fatiscenti della zona. Nel complesso, saranno investiti circa 17,4 milioni di euro, di cui 12,7 milioni dovrebbero venire dal Piano per le città. La differenza dovrebbe essere appannaggio, si fa per dire, dei privati.
Il si fa per dire riguarda l’origine dei finanziamenti a fondo perduto delle ristrutturazioni edilizie, in quanto questi sono provenienti in parte dal Comune di Palermo a seguito dei bandi comunali per gli interventi di recupero conservativo degli edifici del centro storico. La differenza viene dai mutui che i singoli soci contrarranno per l’acquisto di ogni singola unità abitativa. Della previsione di spesa della Curia arcivescovile per la realizzazione della mediateca San Saverio non vi è indicazione alcuna sulla misura dell’investimento.
Fin qui il riepilogo del programma di interventi predisposto dalla giunta municipale di Palermo.
C’è, però, qualcosa che non torna. La dichiarazione del dirigente del settore Città storica, architetto Nicola Di Bartolomeo, nel confermare la piena disponibilità comunale di tutte le strade, le piazze, gli spazi esterni ed il sottosuolo ricadenti nell’area Albergheria, in relazione ai programmi costruttivi di edilizia convenzionata così recita: Gli edifici individuati per realizzare i programmi costruttivi di edilizia convenzionata verranno assegnati alle cooperative edilizie che ne faranno richiesta….
A questo punto sorge spontanea una domanda: è mai stato emanato un bando pubblico recante l’elenco degli edifici individuati e le relative procedure per concorrere alla loro assegnazione, seppure per semplice richiesta? Noi pensiamo di sì, perché in ballo ci sono fondi pubblici e unamministrazione pubblica non può assegnarli senza ricorrere a unevidenza pubblica. A nostra memoria – forse per nostra distrazione – non ricordiamo di aver letto questo bando. E’ stato emanato? Quando?
Nel caso malaugurato che la nostra memoria non ci tradisca, sorge spontanea una seconda domanda: come hanno fatto le cooperative edilizie Likelia, Fiducia e Nova Locus a conoscere il Contratto di valorizzazione urbana predisposto dal Comune di Palermo, ancor prima che la giunta municipale lo adottasse?
Negli atti allegati alla delibera della giunta municipale si legge che lindividuazione dei soggetti privati partecipanti al programma di recupero dell’ambito Albergheria è avvenuta mediante consultazione pubblica, ma non se ne precisano i termini. (a sinistra, foto tratta da albergheriaecapoinsieme.diocesip)
Ci farebbe enorme piacere conoscere il metodo adottato dall’amministrazione per effettuare la consultazione pubblica. Grazie.
Foto di prima pagina tratta da palermo.for91days.com
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