Palermo, pari a reti bianche con la capolista Bari Filippi: «Soddisfatto, complimenti alla squadra»

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Questione di punti di vista, tutti validi peraltro nella valutazione in casa rosanero del pareggio casalingo a reti bianche contro la capolista Bari nell’ultimo appuntamento al Barbera del 2021. Il retrogusto amaro riconducibile alla sensazione di occasione sprecata c’è e si sente se si considera che i padroni di casa, oggi in completo nero e oro con una maglia con finiture rosanero e un pattern grafico con tutti i loghi della storia del club, non hanno saputo sfruttare nel modo migliore la superiorità numerica determinata dall’espulsione al 42’ del primo tempo del difensore Terranova (uno dei diversi ex di turno come il palermitano Mazzotta, terzino sinistro biancorosso campione d’Italia con la Primavera del Palermo nel 2009) punito dall’arbitro per avere interrotto con un fallo ai danni di Soleri una chiara occasione da gol ma questa percezione viene ridimensionata da altre considerazioni. Dalla consapevolezza, cioè, che il Palermo ha affrontato la prima della classe, una squadra molto forte, in salute e che oltretutto nel finale avrebbe potuto anche vincere se il difensore Celiento non avesse fallito di testa, quasi a tu per tu con Pelagotti, una nitida palla gol su un cross proveniente dall’out destro.

Davanti a oltre 10 mila tifosi – superato il record stagionale di presenze al Barbera che finora apparteneva al match con l’Avellino dello scorso 31 ottobre e a proposito di cornice di pubblico merita un applauso lo striscione esposto dalla Curva Nord Superiore che ha manifestato solidarietà alle famiglie delle vittime della tragedia di Ravanusa – il verdetto del campo è coinciso con quello che in gergo calcistico viene chiamato risultato ad occhiali. Un assist, sfruttando l’accostamento con questa immagine, per dare sostegno alla tesi secondo cui nella gara odierna si sono visti ancora meglio i tratti distintivi delle due squadre. Contro un Bari che ha maggiore qualità e predisposizione al palleggio ha combattuto un Palermo che ha altre caratteristiche e con un’impostazione nella quale l’interdizione prevale di solito sulla costruzione in virtù della presenza in organico di diversi elementi (in particolare i centrocampisti) più bravi ed efficaci nella rottura della manovra piuttosto che nelle geometrie.

E pur non avendo vinto contro un avversario in dieci per un’intera frazione di gioco i rosanero hanno comunque fatto valere le proprie armi: «Sono soddisfatto della prestazione dei miei ai quali faccio i complimenti per come hanno interpretato la partita e per il modo in cui si sono battuti contro una compagine di assoluta qualità – ha sottolineato il tecnico Filippi nel post-gara – affrontare squadre del genere serve anche a capire il tuo livello e le modalità con le quali riesci a confrontarti con chi hai di fronte e devo dire, senza nulla togliere agli otto punti di vantaggio che loro hanno nei nostri confronti, che i ragazzi hanno dato risposte positive. Chance sprecata? Si può fare un ragionamento del genere in relazione all’espulsione di Terranova ma è anche vero che non è sempre facile sfruttare la superiorità numerica contro una squadra così competitiva. La medaglia ha due volti: sai che puoi proiettarti in avanti e colpirli ma sai anche che scoprendoti rischi di subire gol».

Sulle stesse frequenze del tecnico siciliano, che presto farà il punto della situazione con la dirigenza per capire come intervenire sul mercato di gennaio, è sintonizzato il difensore Ivan Marconi: «Se c’è un gap di otto punti va dato merito a loro e va riconosciuto il fatto che sia in parità numerica che in dieci contro undici hanno dimostrato di avere tanta qualità. Che paga sempre. Siamo stati sfortunati perché con un pizzico di ‘cattiveria’ in più avremmo potuto portare a casa la vittoria ma loro nel finale hanno avuto una grande occasione per segnare. Motivo per cui, a mio avviso, lo 0-0 è fondamentalmente un risultato giusto». È finito il girone d’andata e di conseguenza, in attesa dell’ultima sfida dell’anno solare a Latina, è anche possibile tracciare un primo bilancio: «Che è positivo – spiega il centrale difensivo rosanero – se pensiamo all’anno scorso e se consideriamo che siamo tra le inseguitrici (adesso al terzo posto con la Turris a quota 33 alla luce del sorpasso del Monopoli corsaro ad Andria, ndr) di una formazione così attrezzata. Vuol dire che siamo sul pezzo e che, focalizzando l’attenzione sulla gara di oggi, non ci siamo fatti sorprendere da un avversario importante come il Bari».

Antonio La Rosa

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