Palermo, non esistono più intoccabili Anche Vazquez nel mirino delle critiche

Lo 0-0 di domenica scorsa contro il Bologna ha lasciato in eredità al Palermo un solo punto, utile per interrompere la striscia negativa, ma troppo poco per poter pensare di chiudere il discorso salvezza in tempi brevi. I tifosi non hanno gradito l’atteggiamento della squadra, spesso troppo remissivo. È pur vero che di fronte i rosa avevano una squadra, quella emiliana, capace di fermare appena una settimana prima i campioni d’Italia della Juventus. I rossoblu, però, sono arrivati in Sicilia con un atteggiamento quasi da scampagnata e per questo sono stati rimproverati da Donadoni nel dopopartita. Dall’altra parte, il Palermo non ha saputo approfittarne e non ha creato grossissimi pericoli dalle parti di Mirante. Il pari a reti bianche, per certi versi, è stato inevitabile. Così come lo sono stati gli sbadigli.

A finire nella bufera è stato anche chi finora era considerato tra i pochi intoccabili della squadra: Franco Vazquez. Il Mudo, sostituito nella ripresa dopo una prestazione più che sottotono, non ha gradito il cambio e uscendo ha calciato via una bottiglietta per il nervosismo. I tifosi, però, sembrano schierarsi dalla parte di Iachini: «Ha fatto bene il mister – commenta Piero –, è un giocatore super sopravvalutato anche sul mercato». Sulla stessa scia anche i pensieri di molti altri supporter rosanero: «Vazquez – scrive Federico – è stato inguardabile. Un giocatore che, negli ultimi tempi, non gioca più per la squadra ma solo per se stesso». I commenti si susseguono, «Corre a due all’ora», twitta Orazio, mentre Totò suggerisce a Iachini come impiegarlo nelle prossime gare: «Mister, tienilo fuori contro Inter e Napoli. Con queste squadre ci vogliono giocatori che corrono per 90 minuti». Sono in pochi a pensarla in maniera differente, tra questi ad esempio ecco Dario: «Resto convinto che il giocatore arrabbiato perché sostituito sia da applaudire, non da condannare».

Per una prestazione da dimenticare da parte di Vazquez, c’è comunque da segnalare l’esordio positivo di Josip Posavec, il giovane portiere croato che contro il Bologna ha sostituito Sorrentino. «L’unica emozione della partita – scrive Stefano –, se possiamo definirla tale, è il debutto di Posavec in serie A». A proposito di emozioni, è sulla gara in sé che si concentrano maggiormente i commenti dei tifosi. Per un Daniele che definisce questo «un punto prezioso per i rosanero», c’è un Ugo che la pensa in maniera diametralmente opposta: «Se non vinci le partite in casa non puoi pensare di salvarti». «Il vento – scrive invece Fabrizio – è l’emozione più grande di questa partita terribile». A fare un’analisi un po’ più approfondita ci pensa Marco: «Nessuna parvenza di gioco da parte di questo Palermo che non sa costruire azioni offensive. Il Bologna porta a casa un punto limitandosi a passeggiare al Barbera». Sarcastico, invece, il pensiero di Giuseppe: «Palermo-Bologna è la classica partita da campionato mondiale di sbadigli».

C’è chi passa poi a proporre soluzioni per ridisegnare il campionato: «La serie A – twitta Alberto – va ridotta a 16 squadre per evitare partite inutili come questa». «Mi lamento – scrive invece Mariano – della qualità della serie B… Poi vedo Palermo-Bologna e mi ricredo». A dividere la tifoseria è anche l’impiego, da parte del mister, di due giocatori come Vitiello e Maresca. «Ottima decisione del mister – scrive Marcello – Vitiello e Maresca sono giocatori di sicuro affidamento che possono dare sicurezza ed esperienza a una squadra totalmente allo sbando». A pensarla diversamente è Roberto: «Va bene Vitiello, ma Maresca è un giocatore regalato agli avversari: ormai è vecchio, non corre più e perde sistematicamente il pallone». «Siamo sicuri – chiede Gabriele – che Maresca possa reggere anche solo un tempo?». A giudicare dai ritmi blandi della gara, sicuramente sì. Infine, un pensiero anche a un ex amatissimo dalla tifoseria siciliana, Ciccio Brienza: «Che emozione – scrive Giovanni – il ritorno di Brienza al Barbera. Gli applausi per lui sono sempre meritatissimi».

Luca Di Noto

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