Palermo maglia nera per vivibilità Legambiente boccia il capoluogo

Palermo terzultima tra oltre cento città italiane per qualità globale di vita. Piazzatasi solo 102esima è, comunque, in buona compagnia perché a precederla sono altri due grossi centri urbani siciliani (Agrigento e Messina rispettivamente 103esima e 104esima). Un dato poco consolante perché il capoluogo dell’Isola spicca per performance negative in quasi tutti gli aspetti più importanti che compongono i fattori utilizzati per misurare lo standard di vita offerto ai propri cittadini. Dal verde allo smog, dai rifiuti e la raccolta differenziata al trasporto pubblico si rivela fanalino di coda. A scattare un quadro talmente impietoso è “Ecosistema Urbano“, la ricerca sulla vivibilità ambientale di Legambiente (i report e le classifiche sono consultabili online sul sito), elaborato in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e il Sole 24 Ore

Lo studio incorona Verbania, Trento e Belluno le città con le performance ambientali migliori mentre addita quelle del Sud, in particolare le siciliane, come peggiori. L’indagine, infatti, prende in esame i 104 capoluoghi di provincia italiani rispetto a qualità dell’aria, gestione delle acque e dei rifiuti, energia, mobilità e trasporto pubblico. Dai risultati appare netto il divario tra Nord e Sud della Penisola, con Bolzano e Macerata che seguono il terzetto di testa e, sul lato opposto della classifica, la Sicilia che mette a segno le performance peggiori (Messina, Agrigento, Palermo e Catania) insieme alla Calabria (Vibo Valentia è quartultima).

Vediamo nel dettaglio cosa dicono le singole classifiche. Presi in esame i valori legati alla qualità dell’aria il capoluogo siciliano si piazza tra gli ultimi posti: per la presenza di biossido di azoto-NO2 (μg/mc media dei valori medi annuali registrati dalle centraline urbane di traffico e fondo) è 83esima mentre per il particolato prodotto dallo smog e dal traffico (PM10) è 88esima. Fa registrare risultati buoni solo relativamente ai dati legati all’ozono, tra i più bassi in assoluto: è 13esima con un valore di 0,5 per cento (calcolato come media del numero dei giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 μg/mc registrati dalle centraline urbane, suburbane e rurali).

Un dato interessante riguarda la dispersione della rete idrica, intesa come la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali, agricoli. Anche in questo caso, Palermo fa registrare una performance non proprio brillante: è 84esima e rientra tra le dodici città nelle quali le perdite sono superiori al 50% (Bari, Cagliari, Catania, Catanzaro, Cosenza, Frosinone, Grosseto, Latina, Matera, Rieti, Salerno). Nel capoluogo il valore è del 54,9 per cento. In pratica, stando ai dati di Legambiente, più della metà dell’acqua andrebbe dispersa. Anche come capacità di depurazione la città lascia molto al desiderare. In questo caso il dato va letto come la percentuale tra gli abitanti allacciati agli impianti di depurazione, giorni di funzionamento dell’impianto di depurazione e  capacità di abbattimento del COD. Palermo è 97esima, tra le ultime dieci città classificate.

Rifiuti. Un po’ meglio va sotto il profilo della produzione dei rifiuti urbani inteso come produzione annua pro capite. Stavolta, il capoluogo siciliano si trova a metà classifica, 45esima ma perde terreno sul fronte della raccolta differenziata. In questo caso è solo 97esima, è la percentuale di differenziata sul totale dei rifiuti prodotti è molto bassà: il 7,9 per cento.

Trasporti. Il capoluogo non brilla nemmeno in questo caso: è terz’ultima tra le grandi città per passeggeri trasportati annualmente per abitante e  per la percorrenza annua per abitante. Per quanto riguarda l’indice di ciclabilità che misura il livello di infrastrutture destinate alla bici, è 85esima, con un valore molto basso. Un dato curioso riguarda i chilometri totali delle piste: Palermo secondo la ricerca ne avrebbe 22 e si posiziona 40esima in classica. Per il verde urbano fruibile, inteso come rapporto dell’estensione pro capite, è 87esima (10,5 il valore). Sul fronte delle energie rinnovabili, infine, come solare (fotovoltaico e termico) la potenza installata (KiloWatt) su edifici comunali ogni 1.000 abitanti, Palermo è 84esima (0,24per cento).

Antonio Mercurio

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